21 Settembre 2018

Marx predicava la rivoluzione ma era sposato con una nobile e andava a trombare al bordello… Ma Diego Fusaro sa di cosa parla? C’è più sapienza in Valentina Nappi che nel filosofo piacione

Ve lo ricordate, un episodio famoso, Oriana Fallaci che nel 1979 si toglie il velo islamico davanti a sua santità Khomeini, che blaterava su come la donna deve essere, sulla superiorità dell’Islam sull’Occidente, su quanto noi occidentali siamo sudici, e destinati alla rovina. La stessa voglia di urlare “Basta!” mi è venuta leggendo le teorie filosofiche su sesso e pornografia del prof. Diego Fusaro. Va bene che c’è libertà d’opinione, ma è davvero lecito deplorare ogni volta, in ogni libro, in ogni intervista, chiunque non rientri nella categoria di etero-irreprensibile-sposato-antiliberista, capitato a vivere in una società tutta sbagliata, che andrebbe abolita? E abolita per far posto a che? A uno Stato a immagine e somiglianza di quello che Fusaro sostiene, o meglio, sostengono i filosofi a cui fa costante riferimento.

marx montanelliLa sola morale è la prassi, da questa verità non si scappa, e la prassi erotico-sessuale di Marx e Engels, tanto cari a Fusaro, era più gaudente che mai, fatta di scopate nei bordelli, domestiche messe incinte e poi abbandonate, figli illegittimi cresciuti coi soldi del sodale Engels, il quale altro non era che un capitalista, rampollo di una famiglia di industriali. Nessuno scoop, è scritto su pile di libri (su tutti, la biografia di Francis Wheen, ma anche il romanzato Mio marito, Carlo Marx di Montanelli non è male, cattivo al punto giusto, e romanzato mica tanto…!). Chiunque si erga a profeta, dettando regole morali e sociali, per avere credibilità deve a mio parere condurre una vita coerente con le idee professate, inattaccabile sotto ogni punto di vista. Così non è stato per i due alfieri del comunismo, anche sul piano sessuale: Engels aveva fior di amanti, Marx scopava ovunque fuori dal matrimonio, predicava una rivoluzione che avrebbe sconfitto caste e privilegi, intanto era sposato con una nobile, ed è vissuto tutta la vita da mantenuto: si legge nel suo epistolario, dove sta sempre a elemosinar denaro, e a sperare che gli muoia qualche parente, così da ereditare soldi che non ha voglia né capacità di guadagnare. Chi finanziava i giornali che Marx ha diretto? I capitalisti. Perché le figlie di Marx ebbero matrimoni infelici? Perché fu il padre a maritarle con uomini da lui scelti, e scelti perché ricchi, facoltosi.

La morale è la prassi, e io non metto in dubbio quella di chi è felice e realizzato nella sua sessualità etero, con un partner da amare per la vita, nella cornice di una famiglia che si è scelto di formare. Ma perché attaccare sempre, e in modo pesante, chi fa liberamente e consapevolmente altre scelte? La società, quella vera, non è un presepe illuminato e immobile, ma un calderone dove bollono tutte le sessualità esistenti e i relativi orientamenti, single incalliti, prostitute/i e i loro clienti, i casti, poliamorosi ma non poligami, chi cambia partner ogni sera, chi si masturba da solo o in compagnia. Ognuno ha il dovere di lottare per il diritto di vivere nel modo che ritiene più vicino a una possibile felicità. Non obbedendo, nel privato, a regole imposte da qualcun altro, da un’autorità. La morale è la prassi, ripeto, ed è più morale chi fa bene il suo lavoro, paga le tasse fino all’ultimo centesimo e a casa sua si diletta in orge, o chi proclama l’inviolabilità della famiglia, e poi si rivela uno scioperato, un padre assente, un marito che va a mignotte senza preservativo?

WHEENDall’alto di personali convinzioni filosofiche, vedo che si fa insopprimibile l’impulso di prendersela con la pornografia, chi la guarda, chi la fa, e Valentina Nappi in quanto femminile e più indegno simbolo. Valentina fa il lavoro che ama e ha scelto, si sta costruendo una carriera invidiabile, e nessuno ha il diritto di attaccarla, sfotterla, perché pornostar. Non mina la pace né la libertà altrui scopando per copione, se intervistata risponde, ha le sue idee. Chi non ama la pornografia, non la legga e non la guardi, anche se riconosco che è complicato non averla in testa e sulla lingua: chi dice di detestarla, e la vorrebbe bandire, non può far a meno di rapportarsi ad essa, seppur da nemico. Non ne rimane indifferente.

La morale è la prassi, lottare per la libertà un dovere, ma una donna libera è il contrario di una donna facile. L’ha sostenuto, scritto, messo in pratica nella vita, nelle sue vittorie, nelle sue sconfitte, Simone de Beauvoir. Una filosofa. Promiscua. Mai sposata. E non etero né monogama.

Barbara Costa

Gruppo MAGOG