Mon amante
a les vertus de l’eau
Mon amante a les vertus de l’eau: un sourire clair, des
gestes coulants, une voix pure et chantant goutte à
goutte.
Et quand parfois, ‒ malgré moi ‒ du feu passe dans
mon regard, elle sait comment on l’attise en fré-
missant: eau jetée sur les charbons rouges.
***
Mon eau vive, la voici répandue, toute, sur la terre!
Elle glisse, elle me fuit; ‒ et j’ai soif, et je cours
après elle.
De mes mains je fais une coupe. De mes deux mains je
l’étanche avec ivresse, je l’étreins, je la porte à
mes lèvres:
Et j’avale une poignée de boue.
*
Il mio amante
ha le virtù dell’acqua
Il mio amante ha le virtù dell’acqua: un sorriso limpido,
gesti fluenti, una voce pura e canta goccia dopo
goccia.
E quando a volte, ‒ mio malgrado ‒ del fuoco guizza nel
mio sguardo, sa eccitarla tremante:
acqua gettata sui carboni ardenti.
***
La mia acqua viva, qui è diffusa, su tutta la terra!
Lei scivola, lei scappa da me; ‒ e ho sete, e
le corro dietro.
Con le mani faccio un taglio. Con entrambe le mani io
lo disseto con l’ubriachezza, lo abbraccio, lo porto
alle mie labbra:
E ingoio una manciata di fango.
Victor Segalen è un miracolo nella letteratura universale. La sua poesia, racchiusa in Stèles, irradia e irraggia saggezza ovunque la si porti e la si legga. Segalen è un firmamento orientale sui cieli cupi del Vecchio Mondo. La sua luce esplode grazie a un alfabeto straniero, fisso come steli piantate a terra per lasciare un monito a qualcuno, chiunque esso sia: lettore o passante, pellegrino o poeta.
Leggerlo è scoprire un abbecedario incantevole quanto semplice ma niente affatto scontato. Per questo motivo, paragonare l’amante all’acqua ha qualcosa di maliardo. Acqua, elemento potente, incantatore, calmante, esteticamente trionfante, quanto maledettamente sinuoso e distruttivo quando s’insinua ovunque senza permesso alcuno.
Dunque per il poeta l’acqua è un’eccitazione tremante, è vita, ne ha assolutamente bisogno per dissetarsi; fortunatamente presente su tutta la terra. Ma, occorre rincorrerla, poiché non si farà mai addomesticare.
Insomma, l’amante dell’acqua ‒ poiché probabilmente questo è il messaggio nascosto vergato su steli misteriose quanto immortali ‒ va dissetato fino a farlo ubriacare. Egli si accosta (viene quasi portato) alle sue labbra, terribilmente scoprendo però ‒ l’acqua ‒ che, oltre a dissetarlo nel piacere, dovrà trangugiare quella manciata amara chiamata uomo, detta altrimenti amore.