10 Dicembre 2022

I social sono oceani di morte: liberatevi!

Al di là della mia esperienza personale, che vale poco spazio come quella di quasi chiunque, poco tempo fa ho avuto una specie di illuminazione: i social, e nel mio contesto personale Facebook, sono oceani di morte.

Perché questa affermazione tra il melvilliano è il granguignolesco cinematografico?

Non lo so. La precisione la lascio a chi è preciso, a chi prende appunti sul dorso della mano con cui si masturba.

Io vedo. Ho una visione simile a quella di quel posto abbastanza orribile, ma mai del tutto, che sta in Danimarca, dove il mare diventa del colore del sangue delle vittime ittiche.

Oceani di morte, oceani di pesce che parlano boccheggiando, al sole, saltando prima di cadere nell’acqua.

I social network sono oceani di morte, nei quali noi boccheggiando diciamo la nostra poverissima verità nuda, o ipocrita, o falsa. Frattaglie messe insieme da algoritmi che servono a farci comprare. Il tiranno vuole i soldi, e con essi la nostra libertà. Zuckerberg è un tiranno a livello mondiale, Musk pure, il pelato di Amazon anche. Google ha la porta principale. In poco tempo, prenderanno i nostri cuori senza gloria, senza sentimenti individuali, e li trasformeranno in strumenti di controllo personale.

Ecco perché siamo segnati come in un KZ; nuotiamo in un oceano di morte: del diritto, della libertà, della democrazia.

Nuotiamo nel nostro stesso sangue e ci cibiamo delle feci di chi, se potesse, ci ucciderebbe. Facebook è uno strumento di controllo sociale ma in USA le armi si vendono più di prima, perché il controllo non prevede l’assassinio e il crimine di altri generi.

Noi nuotiamo in oceani di sangue senza senso, acque diluite da parole come bolle morte. Siamo pianerottoli, pianti, risate forzate, siamo infelicità e nessuno sa veramente chi siamo.

Mi sono staccato dopo dodici anni da quel mostro il primo novembre. Mi sento più libero, mi sento meno pesce e più televisione via cavo di me stesso.

Uscite da tutto quel sangue e quella merda, non avete bisogno di essere conosciuti da eserciti di pesci morti che ridono alle vostre spalle.

Gruppo MAGOG