13 Agosto 2022

Dentro di noi abita un selvaggio... Sul libro di Marie-Louise von Franz

“Anche se eliminiamo una cosa del genere dalla nostra Weltanschauung cosciente, l’essere umano primitivo che c’è in ognuno di noi continuerà costantemente, per così dire, con la mano sinistra, a servirsi di simili pronostici; non senza vergogna saremo pronti a negarlo di fronte chi, tra i nostri cari, si dichiara razionalista, sebbene sollevati nell’apprendere che anche loro fanno lo stesso!”

Divinazione e sincronicità, Maria – Luise von Franz (edizioni Tlon)

Marie-Luise von Franz in Divinazione e sincronicità (edizioni Tlon, 2019, traduzione di Nicola Bonimelli) sbugiarda l’uomo razionale, l’uomo – pensiero, andando ad analizzare le antiche forme di divinazione, come l’I-ching: un tempo infatti la divinazione si praticava normalmente dentro le chiese. Ora tutto questo è scomparso, persino il ricordo è stato sapientemente cancellato. La von Franz ci fa riflettere, con la sua naturale semplicità nel spiegare le cose complesse del mondo psichico e non, che non siamo poi così diversi dall’uomo primitivo che credeva che “se oggi c’è il sole, farò questo”. Dentro di noi abita un selvaggio ed è anche arrivato il momento di smettere di negarlo, di rifiutarci quella parte primordiale, quel magma incandescente che abita le nostre profondità e che governa dal basso tutte le nostre scelte. La divinazione è diventata oggi una pratica considerata oscura, qualcosa di magico da cui essere affascinati e allo stesso tempo da temere. La divinazione in realtà non è allunaggio ma opera nel campo nel tempo sincronico. La sincronicità, secondo Jung, è quel pensiero che non risponde al tempo lineare, dove prima accade A poi avviene B, ma può essere considerato un campo di pensiero dove al centro esiste il tempo. Per noi occidentali questa affermazione confonde, irrita il pensiero logico in cui A viene prima B, non la comprendiamo appieno. In Cina invece è qualcosa di assolutamente comprensivo, i cinesi si chiedono spesso “Cosa tende ad accadere insieme nello stesso tempo?”: ecco che il centro della domanda è il tempo, ma attorno a questo istante cosa accade insieme, cosa lega tra di loro eventi apparentemente insignificanti ma che accadono nello stesso tempo? Il pensiero dell’I – Ching si sposta in questa direzione come forma divinatoria, non indaga il futuro, ma è una porta aperta sul concetto di sincronicità.

Partendo da questo presupposto, dove il centro è il tempo e gli eventi, come un sasso gettato in acqua forma cerchi concentrici, sono disposti attorno a questo perno, possiamo quindi comprendere quanto sia errato interpretare qualsiasi forma di divinazione come una risposta sul futuro. Dall’uso dei tarocchi alla pratica dell’i-ching, alla divinazione delle rune, tutto risponde al concetto di sincronicità. Colui che porge una domanda non sta interrogando davvero il fato, non chiede una premonizione su un futuro lontano, quello che in realtà sta facendo non è altro che utilizzare colui che è in grado di divinare, lo sciamano o il sacerdote, e permettergli di aprire una porta sull’inconscio collettivo condiviso.

Niente magia, niente stregoneria. Ma spieghiamo meglio cosa accade. Esistono persone che per predisposizione naturale, per nascita generalmente, posseggono una sensibilità più ampia che spazia nel campo della sincronicità; questa particolare caratteristica non li rende sovrannaturali, ma ultra naturali semmai, sono persone che hanno una porta aperta su ciò che Jung chiama “conoscenza assoluta dell’inconscio”. Sappiamo bene che ciò esiste ed è quello che accade nei sogni, quando ad esempio facciamo un sogno su una persona a noi cara e veniamo a sapere come sta, cosa gli sta accadendo. In quel momento, che per la maggior parte delle persone avviene nello stato di sonno, stiamo in realtà accedendo all’inconscio collettivo, quindi nessuna stregoneria.

“La maggior parte di chi tra voi pratica l’analisi sa che i sogni prognostici e telepatici accadono molto frequentemente di fatto a chiunque, e Jung chiama questa conoscenza dell’inconscio conoscenza assoluta. Un medium è una persona che ha con tutto ciò una relazione più stretta, potremmo dire un dono, attraverso cui può entrare in contatto con la conoscenza assoluta dell’inconscio, di solito grazie a un livello di coscienza relativamente basso.”

Un medium quindi è una persona dotata di un dono, di un regalo fatto alla nascita, un dono però è sempre per gli altri, è qualcosa che va condiviso per il bene comune, per accrescere il benessere delle altre persone. L’inconscio è un lago, è acqua apparentemente immobile. Quando parliamo di inconscio ci riferiamo a un grande utero, dove stasi e movimento coesistono. Nel fondo del lago stanno foglie, sassi, rami e tutto ciò che dimentichiamo, che rifiutiamo. Un medium è colui che è in grado di entrare in questo grande utero condiviso, passo dopo passo delicatamente si bagna nel lago e smuove il fondale, fa venire a galla ciò che abbiamo dimenticato. Ecco che la divinazione non è scoperta del futuro, ma analisi e ripescaggio di ciò che abbiamo dimenticato e respinto, di tutte quelle parti del nostro inconscio di cui non siamo consapevoli. Dentro questo lago uterino stanno i nostri schemi comportamentali, le passioni che segretamente animano le nostre scelte, le ossessioni, le paure e i nostri mostri personali. Spesso agiamo di istinto e automaticamente, senza considerare che quello che ci porta ad agire è una paura nascosta, un ricordo di dolore dimenticato. Dentro ogni automatismo si annida l’inconscio, cresce come una grande trota che ingoia tutto quello che trova: meno siamo consapevoli e presenti nelle scelte che facciamo, più produciamo inconscio che lentamente ci divora dal basso.
La divinazione è una porta aperta su questo lago condiviso, è un essere umano che si presta a diventare un ponte tra i fondali oscuri e la superficie azzurra dell’acqua.

“L’informazione è, dunque, filtrata dalla personalità del medium, o del divinatore, o dell’astrologo, o del chiromante, e così via; ognuno di questi ha accesso a quella parte di costellazione psichica di qualcuno che sia affine a loro”.

Quando si pratica un qualsiasi tipo di oracolo, accade che il tempo si trasformi in un evento irripetibile che si concretizza nel lancio dell’oracolo: il lancio è uno soltanto e quindi è unico. Quel che accade dopo con l’interpretazione dell’oracolo è ottenere informazioni sullo stato attuale, conscio e inconscio, della persona che abbiamo davanti o sulla questione che ci ha posto la domanda. Il divinatore si apre a una energia disponibile che sgorga per essere accolta e interpretata, compresa e portata alla luce dal fondo del lago collettivo.

Ricordo infine una regola fondamentale: la divinazione, in qualsiasi sua forma, non va mai fatta su domande futili, su curiosità, ma deve essere un vero stato di necessità a istigare il postulante alla domanda, ovvero che egli si trovi in una condizione di limite, di enorme tensione.

“Si dovrebbe ricorrere all’oracolo solo quando si ha una domanda davvero urgente, o se ci si trova in una situazione di impasse e in uno stato di grande tensione emotiva, e non quando le cose stanno procedendo senza problemi e non si hanno questioni particolari da risolvere. Sappiamo che grandi tensioni interiori generalmente si producono quando viene costellato un archetipo”

Divinazione e sincronicità di Marie – Luise von Franz è un libro fondamentale per comprendere gli antichi atti di divinazione e il concetto di sincronicità; questo ultimo è stato dimostrato poi dalla moderna fisica quantistica. Ecco che l’uomo ha bisogno di spiegare il contatto con il divino attraverso la scienza, quando le antiche pratiche pagane ci erano arrivate molti secoli fa. Un libro per riscoprire il potere degli oracoli.

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