“Le uniche cose che poesia e politica hanno in comune sono le lettere P e O”: Iosif Brodskij ottiene il Nobel, Seamus Heaney fa gli applausi
“Insieme a Cioran, è il più grande scrittore francese del dopoguerra” (lo dice Auden). Su Malcolm de Chazal, il Pessoa delle Mauritius, in Italia uno sconosciuto
David Jones è il poeta epico più grande del ’900, parola di W. H. Auden. Eppure, chi lo conosce?
“In Coleridge c’è tutto: la colpa e il perdono, la meraviglia e la solitudine”. Sulla nuova traduzione della  “Ballata del vecchio marinaio”, tra Primo Levi e i Simpsons
Jack Spicer, il poeta fantasma (finalmente in Italia!) che parlava con García Lorca, sfotteva Auden e diede qualche consiglio a Philip K. Dick
1958: la storia delle fotografie di Avedon a Ezra Pound e dell’avvocato Thurman Arnold che ebbe il coraggio di difendere il poeta indifeso
“Un Geremia dei nostri giorni”: W. H. Auden fu folgorato da Cioran. Ecco la recensione uscita nel 1971 sulla “New York Review of Books”
“Se vinci il Nobel arrivi al 6% dell’attenzione che ha una show girl in tivù: ma il poeta non è una valletta, giusto?”: dialogo con Daniel Samoilovich
Maturità 2018: la traccia su Bassani è il segno dell’immaturità letteraria (e della piaggeria politica) di questo Paese. Modesta proposta per cambiare il sistema scolastico italiano
L’Alfabeto degli scrittori dimenticati (prima parte: da Arfelli a Montherlant)
“Chi avrebbe potuto resistere alla tentazione di scrivere una storia così straordinaria?”: dialogo con Simon Winchester
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