“Datemi pure dell’imbecille, ma oggi stiamo meglio di ieri. Negli anni Cinquanta faticavano perfino a cambiarsi le mutande…”: in memoria di Michel Serres. Una intervista
“Scrivo per raccontare questa modernità disorientata, senza più legami tra vecchi e giovani”: Halldóra Thoroddsen, scrittrice islandese, dialoga con Matteo Fais
“Non ti attendere un grande scrittore, ma una persona bizzarra. Sono sul sentiero di Blake e penso che Wordsworth sia una piattola”: le lettere di Dylan Thomas a Pamela
“L’Occidente ha perso l’anima, i servizi segreti russi ci dominano e, certo, in 87 anni di vita sono stato molte persone (e non tutte carine)”: intervista a John Le Carré
Borges con la pinta di birra scozzese che sogna Alessandro Magno
Ho passato il compleanno con Montherlant, l’ultimo degli imperdonabili
“Poi va dal Duce a palazzo Venezia a rimbambirlo”: da Rachele a Claretta, tutte le donne di Mussolini, bigamo, mescelluto, sessomane, raccontate in libri introvabili
“Serotonina” è la salvezza della letteratura europea o la prova che santifica la mediocrità del suo autore? (Con una lettera a Michel Houellebecq)
“Gli artisti dovrebbero impadronirsi del pianeta, sono i soli in grado di fare qualcosa”: il dialogo folle tra William Burroughs e David Bowie
Michel Houellebecq: genio assoluto o petulante bluff che fa le coccole a Winnie the Pooh? Matteo Fais e Davide Brullo litigano in attesa di “Serotonina”
Nel mondo di Oz, ovvero: quel giorno che il mio inconscio ha lanciato un urlo, “Leggi Amos Oz!”
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