“Ma più di tutto mi piacciono le elevate strade lungo cui cammino per ore: ogni volta che giro lo sguardo ho la certezza di vedere qualche cosa di meraviglioso e inaspettato”. Friedrich Nietzsche in montagna. Una lettera alla madre
“Qui nevica senza sosta, non accadeva da cento anni, e la proprietaria ha la grazia malinconica di Marlene Dietrich”. Una lettera di Mary McCarthy a Hannah Arendt
“Tutto mi ha abbandonato, eccetto la certezza della tua bontà”. Gli ultimi giorni di Virginia Woolf
“Avete marciato attraverso il bagliore di un eroismo interiore”. James Joyce, a 19 anni, scrive a Henrik Ibsen, il suo maestro
“Intensa, perspicace, strana, bionda, dolce… tra un Martini e qualche nocciolina io e Sylvia parlavamo di suicidio”. Due lettere di Anne Sexton
“Ti-Jean, non dimenticare che sei bretone!”. Jack Kerouac e l’ossessione per il suo antenato, il figlio di un notaio francese, de Kervoac, disonorato e vagabondo, capitato in Canada nel ’700
“Mi domandò in che modo potesse servirmi, con un tono che rese la sua proposta più simile a una minaccia”. La storia di Davide nel romanzo di Michael Arditti
“Shining” compie 40 anni. Benvenuti nel film più enigmatico di Stanley Kubrick, un puzzle irrisolto
L’esperienza spirituale nell’arte. A chi fa paura Wagner? Ecco perché non possiamo fare a meno di lui. Un saggio di Roger Scruton
“Io non mi sento al mondo, gli uomini mi sembrano creature diverse da me… e non oso pensare a Fanny”. Le lettere di John Keats dalla quarantena