Su Paul Valéry, ovvero: discorso contro il monoteismo della ragione e l’estetica da geometra
Quando Vladimir Nabokov, in veste di Arlecchino, perse le staffe perché “in quella zuffa astratta per il Premio Supremo” (il Nobel) a vincere non fu lui ma Solochov (o Solzenicyn, è uguale)
I poeti di oggi? Dialogano tra sordi, felici & contenti, sempre più furbi e più intelligenti (cioè, fondamentalmente stupidi)
Il libro introvabile di Umberto Eco. Prima di infilarsi in un’abbazia medioevale, il semiologo ha rivoluzionato il sistema scolastico. Proponendo una biblioteca infinita per i bimbi delle scuole elementari
Fuori luogo, fuori schema, silenzioso, antipatico: tanti auguri a Roberto Baggio, il Piccolo Buddha del calcio italiano che ci ha fatto credere che gli arcangeli giocano a pallone
Sarah Kane è stata una stella cometa: 20 anni dopo, elogio della figlia di Antonin Artaud che ha portato il disagio in platea
“Bisogna arrivare a parlare di cultura come si parla della fi*a”: contro la nostra esasperante pretesa di purezza. Un paria dell’Intelletto sculaccia Céline, Beckett, Pessoa e gli attuali paladini dell’arte
“Lei è il poeta che condivide il mio stesso mondo, il mio stesso pensiero”: le lettere inedite di Boris Pasternak
“Serotonina” è la salvezza della letteratura europea o la prova che santifica la mediocrità del suo autore? (Con una lettera a Michel Houellebecq)
Nel mondo di Oz, ovvero: quel giorno che il mio inconscio ha lanciato un urlo, “Leggi Amos Oz!”
“La pace non è la quiete, è piuttosto l’accoglienza dell’irrequietezza”: come la meditazione può diventare un gesto politico rivoluzionario. Su un libro prezioso di Chandra Livia Candiani