Per la morte di un maestro. In memoria di Remo Cacitti
“Chi si sente sapiente, s’annulli e si faccia demente”: sulla poesia di Giovanni Testori
Il prete è balbuziente e i fedeli lo vogliono detronizzare. Ma è proprio quello il segno! Da Mosè a San Paolo (uno scrittore geniale), Dio si fa rappresentare dagli irrappresentabili
Il Vangelo secondo Marcione: l’eretico per cui Dio era l’amore inconcepibile
“Dio, patria e famiglia proteggono l’uomo. Senza quei principi è il caos”: dialogo con Marcello Veneziani
“Ti ho amata con l’indifferenza che si cede a ciò che uccide”: il feuilleton della crudeltà di Brullo & Tomassini
“Senza gestire l’ignoto”: Veronica Tomassini e Davide Brullo si gettano in un epistolario spietato, un feuilleton dell’amore e della perdizione
Salinger compie 100 anni! Quattro scrittori s’inventano il giovane Holden da vecchio (sfidando il “Corriere della Sera”)
È morto Girolamo Melis, il mio maestro, il grande creativo che ha vissuto poeticamente: contro i burocrati del perbenismo, esplodeva il suo assenso alla vita urlando Céline e Heidegger. Ha inventato giornali, ideato case editrici, pubblicato libri introvabili
4 dicembre: discorso sulla morte del padre, sulla paternità castrata e sul perdono con cui velare il corpo del suicida (che attende il giudizio degli uomini)
Ciò che salva atterrisce e dobbiamo amare in modo ingiustificato, ingiusto, ingiudicabile, “sovrabbondante”: chi ha il coraggio di farlo?
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