Quando Vladimir Nabokov, in veste di Arlecchino, perse le staffe perché “in quella zuffa astratta per il Premio Supremo” (il Nobel) a vincere non fu lui ma Solochov (o Solzenicyn, è uguale)
Florenskij vs. Flaubert: il Santo sfida l’Esteta. Dialogo con Natalino Valentini
“Bisogna arrivare a parlare di cultura come si parla della fi*a”: contro la nostra esasperante pretesa di purezza. Un paria dell’Intelletto sculaccia Céline, Beckett, Pessoa e gli attuali paladini dell’arte
Čechov non smette di volare: ipotesi di “Gabbiano” dopo gli spettacoli-maratona di Nekrosius. Ovvero: ode a Giancarlo Nanni e a Manuela Kustermann
“Ho scoperto un grande autore dimenticato, il giovane Čechov…”: dialogo con Giuseppe Ghini
Yenni ha gli occhi di ghiaccio e vuole fare il bagno al mare mentre il termometro dice 2 gradi. La grammatica finlandese non ammette il futuro, Babbo Natale è un barbone, in molti divorziano, ma a Turku il koala ha sposato la renna
“Un fitto bosco serpeggiante di specchi”: dialogo su Vladimir Nabokov e “Lolita”, il romanzo più incompreso della storia, con Irina Marchesini
“All’uomo è stata data la felicità…”: viaggio nell’ultima comunità di “tolstojani”, un po’ Amish e molto Beat, coltivano bio ma non hanno mai letto Tolstoj
“È sempre del mistero che ci innamoriamo, e improvvisamente una terra ai confini del mondo ci riguarda”: sulla poesia di Gianfranco Lauretano
“La più grande opera”: Rainer Maria Rilke, “Orfeo. Euridice. Hermes” e il traduttore morto troppo giovane
“Per me la preghiera è una necessità irrealizzabile; invidio la vita del pellegrino russo”: una lettera inedita di Emil Cioran
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