“Tutto affogò nello stordimento di una notte di giugno dedicata alla lettura… Macchie d’eccitazione simili a stelle mi percorrevano le guance”. Dostoevskij, il mito del criminale e la lettura di Musil
“Sono dominato da donne che non ho mai visto e che attendo – fantasmi”. Le lettere di Robert Musil ad Anna
Nabokov giocava a tennis, Carmelo Bene cercava “l’Emozione nell’Atto” e Martin Amis la granitica bellezza della Sabatini, “abbronzata allucinazione di fluidità e giovinezza”. Su tennis e letteratura
“Una bellezza al termine dell’angoscia”: ecco perché oggi è necessario tornare a leggere Robert Walser. Ovvero, peregrinazioni innevate intorno a un libro
Hermann Hesse: genio solitario o pappa per pallidi adolescenti?
Dal “non incontro” a Parigi alla passeggiata sotto la neve dove “mi è passato tutto”: il rapporto tra Marina Cvetaeva e Boris Pasternak
“Altri hanno potere, e si masturbano con quello”: frammenti di Alessandro Spina, lo scrittore italiano più grande (e mal capito, malcapitato)
Hermann Broch aveva la “testa da uccello”, “non gli interessava vincere” e nelle carceri naziste scrisse il libro più estremo del secolo
“Questo non è un libro, questa è la Bibbia della letteratura”: aforismi per “L’uomo senza qualità”. Dejanira Bada spiega Robert Musil a chi non l’ha letto (e non sa cosa si perde)