Blonde poteva essere Joker, ma è soltanto un brutto film
“Lasciare una religione, una comunità e una famiglia comporta il pagamento di un prezzo molto alto. Ho dovuto imparare a trovare la pace anche di fronte all’odio”. Storia di una ex ortodossa
“Più che altro, sono un pagliaccio. Di classe”. Intervista a John Malkovich. Parla di: quando era grasso, quando Madoff gli ha fregato tutti i soldi; quando si è innamorato di Michel Pfeiffer…
Di “Freud” (la serie) preferisco Fleur, cioè Lou Salomé. Ovvero: sull’incontro tra il padre della psicanalisi, la musa fatale e Rilke
Ad attendere la salma di Megalizzi soltanto il Presidente Mattarella: dov’erano tutti gli sciacalli che gridavano ad Antonio martire dell’Europa? Ah, già, è Natale, niente guerra all’Isis né “Gilet Gialli”, bisogna stappare lo champagne…
Fotografare Parigi mentre brucia, ovvero: i ‘Gilet gialli’, il guazzabuglio dadaista e le bistecche sanguinanti nella vasca del pensiero unico
“Amo le sfide e i libri inutili di grandissima qualità. La mia casa editrice è una gioielleria che si ribella ai fast book”: dialogo con Cristina De Piante
“Per lui tra Hitler e Michael Jackson non c’è differenza”: Massimiliano Parente ripubblica il suo libro più folle (in attesa del prossimo). Alessandro Paglialunga lo intervista
Oscar Wilde è l’antidoto ai noiosi romanzieri di oggi e Doran Gray è l’influencer che vorrei… Dialogo con Vincenzo Latronico, che ha rifatto il viso al “Ritratto”
“Certo, qualche regista ci ha provato… ma io sono andato avanti. A modo mio”. Dietro il primo film di Gianluca Vannucci, tutto il ‘sommerso’ del cinema italiano. I problemi? Troppa burocrazia. E troppe voglie represse
La Rai è un triceratopo e racconta un Paese allo sfascio, con trent’anni di ritardo sul mondo. Per risorgere, bisogna usare la regola di Fellini: assumere i poeti come sceneggiatori di fiction
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