Facebook è “una nuova Lilith che si frappone nel coito tra due sposi, per assorbire lo sperma di lui e frustrare il desiderio di lei”. Si può essere amici incontrandosi una volta per sempre, per tutte. Su un saggio di Franco La Cecla
I bravi cittadini d’Albione hanno paura di Ernst Jünger in divisa. Ovvero: i diari di guerra del grande scrittore sbarcano in UK e USA, e la globalizzazione, in letteratura, non esiste
Alessandro Baricco fa il parroco e usa le parentesi quadre come Wittgenstein. Per capire il delirio del sesso contemporaneo passate a Vargas Llosa, è meglio
Marcel Proust tra le spire dei manoscritti, ovvero: i grandi libri sono l’epos di ciò che sfugge. Una eccellente scrittrice mi scrive: “il mondo editoriale mi intimidisce, il bisogno di piacere è un veleno, voglio riuscire a scrivere per me”
“Disposti ad avallare il male per semplice inerzia”: il romanzo ‘fascista’ di Marguerite Yourcenar. Dialogo con Stefania Ricciardi
“La poesia è la figlia inferma del cielo”: Christian Bobin ci porta per mano nella stanza di Emily Dickinson. Un atroce incanto
Régis Debray: l’ennesimo ex rivoluzionario che piange sul ’68 perduto. Non ne possiamo più. Lasciateci fecondare il prossimo millennio con una vigna di albe
Dalla Francia con fragore, l’ultimo libro di Daniel Pennac. Il suo capolavoro (e lo dice uno che non lo sopporta)
Vogliamo vivere per sempre, ma “la morte è un richiamo d’amore”: riflessioni sulla fine, tra Federico Fellini, Dj Fabo, Eleonora Bottaro e la crioconservazione
Contro la ‘petalosa’ (e pietosa) libertà dei social. Domandina fatale: è più libero un monaco recluso nella cella e scandito da Dio o un influencer vampirizzato dai like?
Philippe Daverio dice che i pastori della Gallura sono “meno evoluti”. Una risposta piccata e una pacca sulla spalla
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