Troppe sfumature di grigio. Tangentopoli, per non dimenticare (come si dice)
“Persino in sogno, ecco, i fiori cadono”. La poesia giapponese: estasi politica
“La testa gli giaceva aperta come una bara dalla quale strisciavano animaletti primordiali”. Alfred Kolleritsch, un outsider
Breve esegesi dei “walteromanzi”. Ovvero: Walter Veltroni si è dato al “giallo” (ma non tutti i lettori sono cretini)
Kawabata: il racconto perfetto, la scrittura come disciplina. Discorso sulla “Melagrana”
“Vivo nel centro del nervo solare, intanto tiro a scomparire”: pubblicate Dario Villa, il poeta che svela l’ipocrisia dei poeti (e ha tradotto magnificamente Blake)!
“I classici greci e latini sopravvivono comunque, sono e restano le sentinelle dell’Occidente”. Dialogo con Maria Grazia Ciani: ha tradotto Iliade e Odissea, ha dato nuova vita a Penelope
Arthur Rimbaud, il poeta che superò se stesso fino ad annientarsi
“Misteriosa e sfuggente. Ma attraente e desiderabile”: in un libro la verità di Penelope. Che ad Ulisse preferì Antinoo. D’altronde, come è possibile essere fedeli sempre, nell’assenza?
Curzio Malaparte è atterrato in Rai, evviva! Ovvero: di quella volta che portai Curzio a Lima e insegnai l’arte di scrivere la guerra nell’Università di Mario Vargas Llosa
“Un bambino di un anno, sano e ben nutrito, è l’alimento più delizioso di tutti”: ecco perché 290 anni dopo la “Modesta proposta” di Swift è il libro più corrosivo di sempre
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