“Che la natura completi il ritratto dei tempi, ch’essa si soffermi, mentre quelli scivolano via velocemente, accade per perfezione”. Hölderlin & Agamben
“Balbettare e balbettare”. Giorgio Agamben su Hölderlin
“Non un suono dalle sacre iniziazioni si è salvato fino a noi”. Quando Hegel scriveva poesie a Hölderlin
“Pallaksch”, la parola magica di Hölderlin. Il poeta si fionda nell’indicibile
Nuovo Vocabolario del Virus: “Passeggiata”. Il Ministero ci concede di passeggiare con i figli. Io rifiuto, il mio rifugio è con i grandi camminatori: Robert Walser, Hölderlin, Basho (che insegna la poesia come “arte della spada”)
“Io potrei essere una cometa?”. Una poesia-amuleto di Hölderlin (letta insieme a Cristina Campo e a Gianfranco Contini)
“Fare poesia e soprattutto vivere poesia”. Giorgio Colli, il pensatore “terribile”
“Niente è più mostruoso dell’uomo”. Su Antigone, la ragazza che dice NO. Dialogo con un teatrante e una poetessa, tra Sofocle e Thomas Bernhard
“Non può esserci compimento alla vita di un poeta. È da tutto quanto non ha vissuto che gli viene la sua potenza”: Emil Cioran sulla poesia. Un inedito
“Pangea” sposta la redazione in Finlandia: portiamo Dante nell’estremo Nord. Tra belve e stelle, un elogio dell’esilio (in attesa delle cronache finlandesi)
Vogliono tramutare Emily Dickinson nella Madonna delle femministe. Ecco perché leggere una poesia al giorno del “mito” vi cambierà occhi, lingua, cervello
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