Ci siamo costretti a vivere in un inferno: 45 anni fa Paolo Villaggio aveva capito tutto. In appendice, la Biblioteca del ragionier Fantozzi (tra Borges, Kafka e il fatale Felisberto Hernández)
5 anni fa ci lasciava Gabriel García Márquez, lo scrittore che amava donne (“L’unica cosa che si potrebbe tentare per salvare l’umanità del XXI secolo è che le donne assumano la guida del mondo”) e dittatori. Quasi quasi preferiamo Bolaño
“Gli artisti vanno dove nessuno vuole guardare”: Johanna Holmström ha scritto il romanzo sui manicomi femminili. L’abbiamo intervistata
Viaggio d’amore tra Ungheria e Finlandia: dialogo con Antonio Sciacovelli, il traduttore di Imre Kertész, Péter Esterházy e Sándor Márai
“Nel penetrare quella scrittura tenebrosa…”: catabasi nell’enigma Malraux (ovvero, dialogo con Stefania Ricciardi)
“Un libraio mi ha detto, usa poche virgole, la gente le odia”: intervista a Chuck Palahniuk (con nuovo romanzo vent’anni dopo “Fight Club”)
Vi ricordate di Irving Layton? Secondo Leonard Cohen, amico e discepolo, è “il poeta più grande”. Questa è la sua livida elegia per Marilyn Monroe
“Faceva acrobazie con il linguaggio, finché fu torturato e ucciso”. La tragica storia di Haroldo Conti, lo scrittore preferito da García Márquez
“Scrivere è una questione di vita o di morte”: Liliana Heker e i dieci comandamenti della scrittura
Macondo sono io. Intervista a Ilide Carmignani, la voce di García Márquez e di Roberto Bolaño