Aldo Busi riscrive ancora. Su “Seminario sulla gioventù”, lo spirito del mondo in formato tascabile
Sia lode ad Aldo Busi (e, vi imploro, traducete Benito Pérez Galdós)
Questo romanzo non l’hai mai letto, ma è un capolavoro: “L’uomo che amava i bambini”. Elogio spinto di Christina Stead
“Perché mai la gente viene al mondo? Solo per morire? Tanta fatica per nulla…”. Mi sono immaginato Aldo Busi nella Cuba violenta di Pedro Juan Gutiérrez
“Mi è venuta una tale emicrania da corona!”: sulla nuova traduzione di “Alice nel paese delle meraviglie” di Aldo Busi
Viaggio nel mondo dei morti – cioè, in quello dei vivi – insieme ad Antonio Moresco. Ovvero: viene prima “Canto di D’Arco” o “L’addio”?
“Auden non mi capiva. D’altronde, per me la poesia è un mistero”: torna John Ashbery, finalmente. Il primo a tradurlo fu Aldo Busi…
“Ho sempre amato le donne brutte: all’inferno tutti i romanzi del mondo che parlano solo di bellezze!”. Elogio di Emanuel Carnevali, un incrocio tra Thomas Mann e Charlie Chaplin (di certo, è più brillante di Arbasino)
Facebook è “una nuova Lilith che si frappone nel coito tra due sposi, per assorbire lo sperma di lui e frustrare il desiderio di lei”. Si può essere amici incontrandosi una volta per sempre, per tutte. Su un saggio di Franco La Cecla
Quello che non perdoniamo al profugo è il suo essere più giustificato di noi ad aver paura: vogliamo poter aver paura a pieno titolo anche noi. Discussione intorno a un libro di Ilija Trojanow
William T. Vollmann è uno scrittore mostruoso, come l’angelo di Rilke. Ovvero: discussione intorno a “I fucili”
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