09 Maggio 2020

Stampa Alternativa regala i libri! Il più eccitante? “Berlusconi ha pochi capelli ma in compenso…”, che raccoglie le scritte più folli sulle schede elettorali

“A Berlusconi piace la f*ga. Anche a me!”. Confessione anonima, scritta su una scheda elettorale nulla, una tra le tante aperte dagli scrutinatori ‘talpe’ dei seggi, talpe che ne hanno annotate le scritte più assurde e triviali per poi passarle a chi le ha raccolte in un libro, Berlusconi ha pochi capelli ma in compenso ha tanti peli sul c*lo, edito per la fu Stampa Alternativa di Marcello Baraghini. Libro che ora insieme a tanti altri puoi scaricare gratis su www.stradebianchelibri.com. Andare al seggio a votare convintamente annullando la scheda è azione politica di una parte di italiani che sì esprime la sua facoltà di voto in questo modo, ma per altri versi fa di più, fa gesto di sfida, di rivolta, fa quello che questo votante scheda nulla sbagliando congiuntivo scrive sulla sua: “Se non sarei venuto a votare non avrei potuto dirvi che siete tutti dei politici schifosi, nessuno escluso. Se me ne restavo a casa non era la stessa cosa. Grazie”.

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E guarda che le prese in giro e gli insulti ai politici sono quello che su queste schede di più ‘pulito’ puoi trovare: perché gli scrutatori-delatori rivelano che in altre schede accanto a scritte esplicative hanno trovato diverse sorprese, come caccole (“leccala!”), muco (“etciù!”), materiale finto-fecale (“e sono pure stitico!”), peli pubici attaccati con lo scotch, granelli di zucchero di canna con sulla scheda scritto “questa è antrace”, cartine della città in cui si risiede e si vota con un puntino nero e la freccia “io abito qui”, e fette di salame, e ancora: preservativi confezionati, preservativi non confezionati, preservativi non confezionati e usati, bugiardini di medicinale, e pagine dei Vangeli, santini, immaginette di Madonne e di Padre Pio, con esortazioni votivo-elettorali (“pensaci tu!”), e pure scontrini del bar di fronte al seggio. Quello del bar è reclamo politico a parte, perché sia in Berlusconi ha pochi capelli…, che in Ca*zi vostri io domani vado in Svizzera – il libello riportante le scritte sulle schede nulle delle elezioni politiche del 1994 – le lamentele sulla scarsità di farcitura di cornetti e bomboloni, e le conseguenti richieste “eliminiamo i cornetti vuoti” e “più crema e marmellata” sulle schede ricorrono, elezione dopo elezione. Gli elettori a scheda nulla tifano “Nutella al potere”, vogliono “una pizza capricciosa a settimana a tutti pagata dallo Stato”, e rivendicano una omofobica “abolizione del calzone in pizzeria: troppo da fr*cio!”. Consigliano diete opinabili (“acqua, pane & marijuana = la nuova dieta mediterranea”), e c’è chi per il cibo promette matrimoni (“se mia suocera ha fatto le lasagne giuro che sua figlia me la sposo davvero”). La scheda può farsi scrigno di sentimenti puri (“Francesca non è che mi faresti il favore di amarmi?”), annunci romantici (“all’uomo dei miei sogni: quanti me ne devo fare ancora prima di incontrarti?”), solitudini social (“sono Cinzia Tonini, chiedetemi l’amicizia su FB”), progetti di vita (“I love fare un caz*o”), e corna che non si ha il coraggio di confessare di persona (“Carla ti ho tradito più di una volta ma ti amo lo stesso”).

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Berlusconi ha pochi capelli… copre le elezioni dal 2001 fino al referendum del 2011, per questo vi leggi nulla pro e vs. i grillini, Conte, Salvini. E però analizzando l’indole la più intima e schietta di questi italiani, un sentire risulta inalterato: l’insofferenza verso immigrati e meridionali e, in questi ultimi, la rivalsa contro il nord. L’astio contro gli immigrati cambia, dagli albanesi del 1994 si passa agli islamici che “si devono lavare puzano (!) di cipolla”, mentre quello contro i neri è onnipresente, anche se per qualcuno “peggio dei negri ci sono solo i comunisti”. I meridionali rispondono ai settentrionali con “io voglio il ritorno dei Borboni”, ma soprattutto col calcio, odiando le squadre del nord, anche se il pallone è mezzo di ripicca su e giù per lo stivale: “Non fatevi del male, tifate Juve”, “io non sono comunista, io tifo Como”, “ieri rigore inesistente, milanisti ladri!”. Nelle schede nulle, i “Lotito vattene!” non mancano mai, e senti le idee politiche di quest’altro elettore: “Meno tasse x Totti, più Ilary x tutti”. Le star dello spettacolo sono ottima soluzione politica per qualcuno: “Francesco Renga sindaco di Brescia”, “io voto per il ritorno di Non è la Rai”, “tutti i politici a Uomini e Donne”, e c’è pure chi usa la scheda per chiedere “chi sa che fine ha fatto Marco Columbro?”, volere “Barbara D’Urso nuda nel mio letto”, e secondo te poteva mancare chi sulla sua scheda elettorale ci ha scritto “Italia Uuuunnnnoooo”?

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Altro argomento fisso e immortale: il sesso. I “W la f*ga” e i “W il caz*o” alla faccia delle femministe le più acide si equivalgono, e a scorporo delle esaltazioni omosessuali. È voto espresso in sessuale par condicio, voto nullo ma corredato da disegni di membri eretti e vagine aperte, che a volte coprono la scheda intera, disegni pornografici spesso accompagnati da foto di politici ritagliati dai giornali. C’è chi vuole le “tette al potere”, chi dà consigli di voto last-minute (“vota la f*ca!”), chi informa che “sotto la gonna regna l’unico partito che voterò in tutta la mia vita!”. Il segreto dell’urna racchiude vari dubbi esistenziali “chi di voi si è masturbato oggi?”, “anche Dio ha le emorroidi?”, “se Dio esiste, mi chiedo se anche lui legge la Gazzetta”. Ma nella cabina elettorale Dio è scomodato anche per aiuti più pratici: “Dio esisti? Dammi la prova, cancellami la multa”, “Dio, scusa il disturbo, ma che funzione hanno le zanzare?”, “io non voto perché Dio non figura tra i candidati”. Dal sacro al profano: la cabina si fa tesoro di aspirazioni mig*ottesche: “Sono Michela, 33 anni, f*ga sempre bagnata, tel. …… ore pasti”, “Sp*mpino caz*i lunghi e piccoli, l’importante è che siano duri. Telefona al ……”. Il curatore del libro nel libro specifica che i numeri di telefono non sono riportati perché sono veri. Non mancano spiate contro preti fornicatori (“don Sebastiano va con le donne”), contro vicini di casa (“le sorelle Baccolo sono lesbiche”) e rivali in amore (“il vigile Salvatore è cornuto, sua moglie me la da quando voglio”). Un elettore lo ha scoperto e lo scrive: “A tutti quelli che corrono dietro alla f*ca dico che si devono svegliare: è meglio il caz*o!”, un altro ha individuato una ‘nuova’ cavità e allora lo ordina: “Pretendi che la tua donna ti dia il c*lo!”.

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Il mio cuore di pornografa batte più forte a leggere che non sono poche le schede che palpitano di “Moana ti amo ancora”, “Moana, perché il Partito dell’amore non c’è più?”, “Io voto Cicciolina, ti prego ritorna…”!

Barbara Costa

Gruppo MAGOG