L’opera di Simone Cattaneo atterra in Argentina. In concomitanza con il suo compleanno – Cattaneo nasce nel febbraio del 1974 – la rivista “Buenos Aires Poetry” dedica uno speciale al poeta. Alcune poesie sono state tradotte in spagnolo da Fermín Villa. La silloge poetica è introdotta da un testo critico: “Nato a Saronno, in Italia, nel 1974, Simone Cattaneo è stata una delle grandi voci poetiche della fine del XX e del principio del XXI secolo. Le sue poesie denunciano non solo la pigrizia nazionale – basata su un complesso scenario di iperconsumismo, ignoranza, mistificazione – ma mostrano la lucida testimonianza di un uomo sensibile, che libera una tormentata forza vitale. Come sottolineato da alcuni studi critici, il ruolo sociale e romantico del poeta non fagocitava la sua vita, al contrario i suoi dettami erano: scrivere con disciplina, senza vantarsi, lontani da qualsiasi espressione ingenua, astratta, clientelare. Quell’umorismo nero e personale, mescolato a un senso di giustizia rimbaudiano, funge da paraurti a un’opera poetica che non lascia spazio al vago e propone un viaggio terribile dentro i luoghi oscuri non solo della società italiana ma nel sottosuolo di ciò che siamo soliti chiamare, dalle nostre coste, il “primo mondo”. Qual è la differenza tra una inutile ricerca di originalità e l’autentico? Si potrebbe dire che sia la sincerità – sola formula di qualsiasi letteratura – il motivo di questa differenza. Come scriveva Alejandra Pizarnik “andare fino in fondo”, scrivere con barbarie poetica e selvaggia, non è mai indolore: quando la cruda realtà viene letta da coloro che non vogliono leggerla, non puoi attenderti che una certa indifferenza, lasciando la strada a una scoperta postuma, doppiamente luminosa. Questo è stato il caso di Simone Cattaneo. Secondo alcuni, il poeta è stato ‘l’ultimo maledetto’…”.
***
La primera palabra del latín que aprendí fue “silentium”.
Estaba escrita en un pedazo de papel amarillo, pegado a la pared del bar en el que
servían bebidas en verano. “Silentium” o sea “silencio” es un lugar donde
gritos, ruidos, apuestas y entretenimientos eran como luces al alba,
sonaba un poco extraño para un niño con los pies en la espalda como yo.
Cuando el bar cerró decidí llevarme a casa ese cartel pero
no quería robármelo, el propietario era un amigo que estaba parado
por la gracia recibida así que le hice mi oferta, una oferta más que
generosa por un pedazo de cartón sucio y gastado.
Por lo menos una veintena de personas antes que yo habían hecho lo mismo y
con cifras mucho más consistentes. Vagos, borrachos, gitanos y ladrones
en una subasta abusiva por un poco de latín. Al final se lo adjudicó
un gitano friuliano a cambio de medio millón de liras, en efectivo.
En Nochebuena conozco a este chico en el bar de la puerta de casa en donde
celebro siempre las fiestas organizadas que me sacan afuera aquél cartón sucio,
envuelto en una bolsa de supermercado. Es para vos me dice, te importaba tanto.
No entendía si se burlaba de mí o si quería vaya uno a saber qué cosa.
Pegué media vuelta y volví a brindar con los amigos.
La cosa había terminado para mí. “Silentum”.
*
La prima parola di latino che ho imparato è “silentium”.
Stava scritta su un pezzo di cartone giallo attaccato al muro del bar in cui
servivo da bere in estate. “Silentium” ossia “silenzio” in un luogo dove
grida, schiamazzi, scommesse e intrallazzi erano come luce all’alba,
suonava un po’ strano per un bimbo con i piedi sulle spalle come me.
Quando il bar chiuse decisi di portarmi a casa quel cartello ma
non lo volevo rubare, il proprietario era un amico che stava in piedi
per grazia ricevuta così gli feci la mia offerta, un’offerta più che
generosa per un pezzo di cartone logoro e sporco.
Almeno una ventina di persone prima di me avevano fatto lo stesso e
con cifre ben più consistenti. Perdigiorno, ubriachi, zingari e ladri
ad un’asta abusiva per un po’ di latino. Alla fine se lo aggiudicò
uno zingaro friulano in cambio di mezzo milione di lire in contanti.
La vigilia di natale incontro questo ragazzo nel bar sottocasa dove
festeggio sempre le feste comandate che mi tira fuori quel logoro cartello
avvolto in una busta da supermercato. È per te mi dice, ci tenevi tanto.
Non capivo se mi pigliasse in giro o volesse chissà cosa.
Mi sono girato e sono tornato a brindare con gli amici.
La cosa per me era finita lì. “Silentium”.
**
La madre de un compañero mío de la secundaria
me agarró en una calle del barrio viejo
para decirme que su hijo estaba muerto.
No se desequilibró demasiado, y me invitó al funeral.
Me pareció de buena educación aceptar.
Una semana después me paró cerca de casa y con aire decidido
me confesó que calzo el mismo número que su pobre hijo,
así que me regaló dos pares de zapatos y una campera amarilla.
Hace algunas noches terminé en un bar de Milán y
conocí a una chica sudamericana muy sensible
a mi nueva campera canaria. Entrecerré los ojos
y le susurré que por los detalles nunca me preocupo.
*
La madre di un mio compagno delle scuole medie
mi ha bloccato in una strada del vecchio quartiere
dicendomi che suo figlio era morto.
Non si è sbilanciata più di tanto e mi ha invitato al funerale.
Mi è parso buona educazione accettare.
Una settimana dopo mi ha fermato sotto casa e con aria decisa
mi ha confidato che calzo lo stesso numero di piede del suo povero figlio,
così mi ha regalato due paia di scarpe e un giubbotto giallo.
Qualche sera fa sono finito in un bar di Milano e
ho abbordato una ragazza sudamericana molto sensibile
al mio nuovo giubbotto canario. Ho stretto gli occhi
e le ho sussurrato che per i particolari non bado mai a spese.
**
Demasiado lindo para ser un boxeador,
demasiado feo para jugarla de proxeneta
caminaba por el centro de Buccinasco
sin trabajo y empapado de trigo
esperando la hora del aperitivo
cuando me dan ganas de hacerme tirar las cartas por la vieja
bruja del barrio.
En realidad sus cartas de tarot no son más que
pedazos de bebidas arrancadas de los dientes pero al final te las arreglás con lo que podés.
Recortada una carga de veinte a la vieja le pido brutal
cuando moriré, ella me sonríe y responde pronto, a los veintisiete consumados.
La informo de mis veintinueve y mi bruja anciana de Buccinasco me
reconforta diciéndome, ves entonces sos un hombre afortunado.
El dinero mejor gastado en los últimos diez años.
*
Troppo bello per essere un pugile,
troppo brutto per fare il magnaccia
camminavo nel centro di Buccinasco
senza lavoro e inzuppato di grano
aspettando l’ora dell’aperitivo
quando mi sale la voglia di farmi fare le carte dalla vecchia
strega del quartiere.
In realtà i suoi tarocchi non sono altro che
pezzi di bibite strappati a dentate ma alla fine ci si arrangia con quel che si può.
Rifilato un carico da venti alla vecchia le chiedo brutale
quando morirò, lei mi sorride e risponde presto a ventisette compiuti.
La informo dei miei ventinove e la mia anziana strega di Buccinasco mi
conforta dicendomi, vedi allora sei un uomo fortunato.
I soldi migliori spesi negli ultimi dieci anni.
Simone Cattaneo