Darei la vita per poter sempre ascoltare, o leggere, o far ascoltare, o far leggere versi come questi a chiunque (questi di Ezra Pound, come infiniti altri):
Ama il tuo sogno
ogni inferiore amore disprezzando,
ama il vento
ed accorgiti qui
che solo i sogni possono esistere veramente,
perciò in sogno a raggiungerti m’avvio.
Soprattutto in giorni come questi, nei quali il cuore viene attraversato da tanta sofferenza e da un arrivederci che ha il sapore amaro dell’addio, apprezzo tutto quel poco che ho e che mi circonda. E c’è una parola ‒ anzi, due ‒ che per forza sono costretto a guardare immancabilmente in faccia: per sempre.
Allora non posso far altro che chiedermi cosa sia per me il Per sempre.
Soprattutto in questi giorni che scandiscono un’era al tramonto e portano a nuove grandiose albe, ancora inimmaginabili. Poiché il pianto ora trova il primo posto rispetto a tutto il resto. Un pianto soffocato da troppo tempo, ogni tanto irrompe irruente come una cascata a salvarmi dalla disperazione…
Perciò per me oggi ‒ ogni giorno, la poesia è il “per sempreˮ.
Ci si aggrappa alle parole affinché esse ci indichino la salvezza. Ci si appiglia a loro, dopo tutto il nostro vagabondare, forse in cerca di una consolazione, se non di una speranza.
Per questo darei davvero la vita affinché il mio sogno che è la letteratura possa lenire il tuo dolore, fino al punto di dirti anch’io in prima persona (nel dialogo della lettura), oppure ricordandotelo attraverso l’omaggio e la testimonianza degli altri immortali, che tutto devi disprezzare caro lettore, tranne appunto il tuo sogno. Nulla è più importante di esso.
È per questo, nonostante i cambiamenti che la vita impone, che, come Ezra Pound, nel mio sogno tento di raggiungere il tuo; per dare speranza e farlo rivivere, e persino farlo brillare come una torcia nella notte: incandescente, eccessiva; tremendamente accesa!
Del resto, cosa potrebbe essere il sogno se non una fiaccola vivida nella notte strapazzata dal vento? Se la immagini o la vedi, la senti addirittura frusciare nell’aria, sbattendo le sue fiammelle e scintille quasi a significare una danza.
Ecco il motivo per il quale darei la vita per il tuo sogno, qualsiasi esso sia.
E continuo a sacrificare la mia vita, fino in fondo, per la poesia.
Proprio perché mia madre ieri ha detto a un estraneo che sono uno scrittore, e così facendo ha ravvivato nuovamente la benedetta inquieta fiamma.
Giorgio Anelli