La poesia che traduco oggi è di Paul Eluard, tratta da La Vie immédiate (stampava Gallimard, 1978), si intitola In una nuova notte:
Donna con cui ho vissuto Donna con cui vivo Donna con cui vivrò Sempre la stessa Hai bisogno di un cappotto rosso Guanti rossi una maschera rossa E calze nere Motivi argomenti Per vederti nuda Pura nudità oh, ornamento Seni oh, mio cuore
Non sappiamo cosa spinge fino in fondo un uomo e una donna a incontrarsi. Non conosciamo il segreto intimo del loro amore. Ma di esso, di questo amore ‒ sembra dirci Eluard, probabilmente quel che conta è il rinnovarsi della notte: nuova, appunto.
Infatti, se mi guardo attorno mentre vivo, con lo sguardo da poeta scorgo litigi tra amanti al supermercato, spregevoli insulti di un ragazzo inesperto e poveraccio all’impiegata delle poste, inganni e sgambetti orrendi sul luogo di lavoro. Forse per questo si cerca o si ricerca un amore corrisposto. Per tesserlo, coltivarlo, crescerlo in una quotidianità (per Eluard) anche un po’ mondana, nella quale ritrovarsi, difendersi dal male, trovare rifugio e protezione.
Poiché in ogni nuova notte noi torneremo sempre con la stessa donna, alla quale magari regalare qualche indumento bizzarro che infuochi lo sguardo di passione: quella maschera rossa, delle calze nere, pronte ad alimentare maggiormente il desiderio di vederla comunque nuda: Oh, quale grazia i suoi seni… Che regalo necessario e importante è questo amore!