Data la situazione speciale – un governo in crisi e le elezioni regionali appena svoltesi – abbiamo deciso di andare a intervistare, per la seconda volta, LVI in persona, considerato anche il paventato pericolo di un ritorno del fascismo. Ci ha ricevuti controvoglia, come al solito. Tanto più che gli abbiamo mandato Matteo Fais, un nostro collaboratore più volte accusato da voi lettori di nostalgismo. In cinque minuti è stato liquidato dal DVX, ma ha raccolto alcune sue interessanti opinioni sugli accadimenti degli ultimi tempi. Un’intervista da non perdere.
Fais, ancora tu, ma non dovevamo vederci più?!
Eminenza, i miei omaggi.
Fais, ti ho già detto che io non sono un chierico, per la miseria!
Avete ragione, scusate, volevo dire “Eccellenza”.
Chi ti ha fatto entrare a Palazzo Venezia?
Come sarebbe a dire, Eccellenza, avevo fissato un appuntamento col vostro segretario. Non ve lo aveva detto?
È evidente che dovrei far fucilare molti collaboratori…
Non prendetela così, Duce.
Fais, che accidenti vuoi?
Ma, Eccellenza, io desideravo umilmente parlare delle elezioni in Emilia-Romagna, la vostra terra.
Non so cosa vuoi da me, piccolissimo italiano, io non voto da decenni…
Perché vi hanno ucciso, Eccellenza?
No, pezzo di cretino, perché non ho più alcuna fede nella politica.
Duce, ma cosa dite?
Fais, solo gli scemi come te hanno ancora fede in quell’aula sorda e grigia e nell’uomo dei selfie… Come si chiama, Selfini?
Duce, il suo nome è Salvini. Ricordatevi che molti lo paragonano a voi…
Se ti sento ripetere un’altra volta un’idiozia simile, stile “La Repubblica”, Fais, giuro che vai dritto di fronte al plotone di esecuzione.
Mah, Eccellenza…
Io ti sembro forse un leghista?
Neanche un poco.
Tu mi immagini che citofono a uno spacciatore?
No, Duce.
E cosa farei secondo te con uno spacciatore, balilla?
Non oso immaginarlo.
Appunto! Il Duce non bussa, ma fa tremare i palazzi dove passa.
Certamente, Eccellenza.
Fais, ma tu non eri candidato?
Mai stato, Eccellenza, giuro.
È vero. Ti ho confuso col Ministro degli Esteri. Hai una faccia altrettanto intelligente.
Me l’avevate già fatto presente, Dux.
Ciò conferma che sono infallibile. Comunque, ti avrei visto bene anche in Emilia, con Bonaccini, al grido di Vincere e Vinceremo garantendo un altro posto in qualche cooperativa.
Eccellenza, qual è la vostra opinione sul caso Bibbiano?
Poi criticano me perché volevo otto milioni di baionette. Pensa trovarsi con due madri. La guerra è molto meglio.
Sempre illuminante, Dux. Ma tornando al punto, avete visto la netta disfatta di Salvini?
Tu rischi grosso, giovine italico…
Proprio non lo sopportate, Eccellenza?
Non sopporto più nessuno, Fais. Non c’è più nessuno che valga qualcosa. Destra, Sinistra. Sono demoralizzato.
Ma, Eccellenza, tutti parlavano di un ritorno del fascismo con Salvini…
Non farmi ridere, Fais. Se tornassi io, altro che aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, o fare le foto con pane e Nutella. Vi farei marciare dalle cinque di mattina!
Duce, non starete forse sostenendo che oramai siamo tutti delle femminucce?
Vi manca il mordente, la spinta. Vi fate crescere la barba per guardarvi allo specchio e pensare di essere ancora uomini. Ma vi comprendo, mio miserabile popolo. Ho sentito che nei ristoranti chiamano gli spaghetti alla puttanesca “Belladonna”, per non offendere. Si capisce perché siete venuti su così.
Secondo Voi, l’Europa sarà veramente fascista a breve, come auspicavate?
Ma non farmi ridere, per piacere! Non voglio neppure sentire quella parola, “Europa”. Mi sa di piste ciclabili.
Duce, se a queste elezioni vi fosse stata l’affermazione di Salvini, l’Italia sarebbe cambiata?
Fais, secondo te un partito liberista può mutare qualcosa in questo Paese? Sia detto per i partiti liberisti di destra e di sinistra, ovviamente. La differenza è che io i liberali li ho usati per salire al potere. Questi danno loro credito.
Eccellenza, la vostra opinione sulla Brexit?
Io gli inglesi non li ho mai capiti, te lo devo confessare. Sono strani. Hanno ancora quella che ai miei tempi era un’infante, vero? Anche questi, prima mi esaltavano e ricevevano in pompa magna. Secondo me, non sanno neanche loro cosa vogliono fare da grandi.
Eccellenza, ma, insomma, avete deciso se raccogliere l’anelito popolare e tornare finalmente a governare questo paese?
Non so se hai presente, nel tuo essere un falso intellettuale, che avevo già precisato come gli Italiani siano ingovernabili. Comunque, me ne guardo bene dal farvi un simile favore. Se torno, è perché hanno introdotto la quota cento e posso finalmente ritirarmi. Voi andate pure a morire come preferite.
*In copertina: Massimo Popolizio è Benito Mussolini in “Sono tornato” (2018), film di Luca Miniero