14 Aprile 2018

“Le superpotenze del libro e il mercato on line ci hanno distrutto”. Dopo 24 anni chiude “Il Mondo delle Meraviglie”: l’ennesima libreria indipendente schiacciata dalla ferocia del tempo presente. Reagiamo!

Meraviglia. Per lavorare nel campo dei libri è importante che tu sappia poco, quasi nulla di libri. L’apparente paradosso è una strategia culturale necessaria in un tempo culturalmente dominato dal denaro. Scendo dall’arcano astratto al concreto, tragico. La vera meraviglia è a Torino e si chiama ‘Il Mondo delle Meraviglie’. Una manna per i bibliomani, un mondo meraviglioso per i piccoli lettori. La libreria nasce nel 1994 dall’unione, formidabilmente fortunosa, di Anna Migliuolo, matematica laureata a Mosca e specializzata a Yale, e di Marialaura Fioravera, pedagogista. ‘Il Mondo delle Meraviglie’, wunderkammer libresca, apre nella città sabauda prima in via Carlo Alberto ora è in via San Massimo, comunque in centro. Eppure, se visitate il sito del ‘Mondo delle Meraviglie’ vi va in tenebra la meraviglia. “Quasi più nessuno compra libri in libreria… Non abbiamo motivo di restare aperte. Buona fortuna ai lettori resilienti!”. La libreria chiude. E svende i libri, che nessuno vuole più, dal 21 aprile al 30%, caso mai foste nei dintorni. La funerea notizia si aggira sulle labbra degli appassionati, trova la via della stampa patria – ne scrive la Repubblica, qualche giorno fa – ma tutto finisci qui, in cristallina tristezza. “La nostra è una decisione economica”, mi dicono le proprietarie di una libreria importante, che gestisce quasi 8mila libri e che “nei tempi gloriosi lavoravamo in sette sotto Natale”. Risultato: “Siamo aperte da 24 anni, dal 2008 il nostro fatturato è in calo, siamo arrivati al punto di mettere dei soldi per mantenere l’attività. A Natale abbiamo deciso di chiudere”. Una scelta radicale… “e necessaria: noi siamo una libreria totalmente indipendente in un mondo editoriale italiano dominato da una distribuzione in mano a pochi e da pochissimi lettori. La gente legge sempre di meno, e questi pochi lettori sono contesi da troppi, da superpotenze contro cui non possiamo gareggiare”. Al che, sobbalzo. Perdonatemi. Ma i dati editoriali ci dicono: l’editoria balbetta, ma sono proprio i libri ‘per ragazzi’, o young adult, come si dice oggi, che reggono il mercato. E voi siete specializzati in libri per ragazzi. Dove sta il problema? “In verità, le statistiche non dicono la cosa essenziale. L’editoria di questo genere sopravvive grazie a Geronimo Stilton e al Diario di una schiappa. Libri che vengono comprati nelle grandi catene librarie e on line”. Capisco. Anche le scuole e le biblioteche, generico ‘bacino’ per le librerie, comprano on line. Ma voi siete librai autentici, gente che sa quello che dice, che sa consigliare… “Ha ragione. Infatti molti vengono in libreria per avere un consiglio, poi ci dicono ‘grazie, ci pensiamo’, e se ne vanno. Acquisteranno on line, dove i libri sono venduti a un prezzo più conveniente, per noi impossibile”. Insomma, la cultura, in cultura, conta nulla. Uno strazio. Che porta all’estinzione del libraio. Bisogna capire, però, qual è il cuore del problema. I bambini, per dire, paiono naturalmente propensi alla lettura e al genio dell’immaginazione. “Ma non lo sono i genitori. La scuola può fare i miracoli, ma se a casa il bambino non vede i genitori leggere, non vede i libri, beh, è facile che smetterà di leggere, crescendo”. Se una libreria indipendente muore, è una costellazione che si estingue, un continente di relazioni e di bellezza che deflagra. ‘Il Mondo delle Meraviglie’ chiude. Nel nome sembra inciso un destino. Il mondo delle meraviglie del libro arde nell’indifferenza civica. Come reagire? Intanto, comprando libri di qualità in quantità; costruendo i libri da noi, in casa; edificando piccole librerie civiche, in ogni quartiere; assalendo le piazze con banconi di libri; lanciando libri dagli aerei. I lettori veri restano dei rari, dei folli, degli eroi. (d.b.)

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