Caro lettore (posso averne più d’uno?), oggi voglio mettermi nei panni di un giornalista gossipparo e rimestare nel torbido sessuale per trovare argomenti degni di incuriosire e divertire. E anche se tu, certamente più dotto di me, snobberai il mio approccio canzonatorio al mondo delle sacre lettere, sono convinto che questo articolo ti sarà utile in quei momenti che abitualmente passi abbarbicato a una tazza di porcellana nel tentativo, spesso vano, di contrarre gli sfinteri. Come diceva il mio professore di filosofia: “La metafisica è stitica, il gossip fa cagare”.
E a questo proposito devo fare una premessa. Nel paese in cui sono nato e ho trascorso la mia fanciullezza, non c’erano librerie: solo un’edicola che in effetti era una porzione di un piccolo emporio alimentare dove Annicchia Mela, la proprietaria, si divideva tra formaggi, salsicciotti, fumetti porno e giornali scandalistici. Perciò, quando avevo voglia di leggere, mia madre mi dava le sue riviste: Eva Express e Novella 2000. Le storie degli amorazzi estivi di attrici e attricette in topless sono state per me quello che per Sgarbi furono i saggi sui capolavori della pittura antica: strumenti di formazione (lui alle tette ci è arrivato dopo).
Da quei giorni pruriginosi, irragionevoli ai richiami dell’educazione cattolica, ho sviluppato un amore per i pettegolezzi sugli scrittori e i tanti aneddoti sessuali, veri o inventati, che costellano le loro vite.
E dunque, caro lettore…
Lo sai che William Shakespeare era bisex e scrisse centinaia di sonetti per un misterioso bel giovane aristocratico?
Lo sai che Cartesio s’innamorava unicamente di donne affette da strabismo?
Lo sai che Stendhal era convinto che il modo più efficace per mantenere a lungo un’erezione era strofinarsi l’alluce destro con un unguento di ceneri di tarantola?
Lo sai che George Byron collezionava peli pubici delle donne con cui era stato a letto?
Lo sai che Alexander Pushkin era ossessionato dai piedi delle donne?
Lo sai che il Marchese De Sade, durante uno dei suoi tanti soggiorni in prigione, chiese di potere avere un dildo per ingannare il tempo e vincere la noia?
Lo sai che Honoré de Balzac era in grado, in pochi secondi, di procurarsi un’erezione a comando, dovunque si trovasse e senza l’ausilio di uno stimolo sessuale?
Lo sai che a Gustave Flaubert piaceva fare l’amore in pubblico?
Lo sai che il prete anglicano e scrittore Lewis Carroll amava le ragazzine e si eccitava a fotografarle?
Lo sai che Guy de Maupassant si vantava di avere raggiunto l’orgasmo con una sua amante per sei volte di seguito in una stessa notte?
Lo sai che Giovanni Pascoli aveva un’attrazione erotica per la sorella Ida?
Lo sai che Gabriele d’Annunzio si fece asportare una costola per farsi i pompini da solo?
Lo sai che il giovane Marcel Proust si masturbava così assiduamente che persino sua madre lo invogliava a frequentare i bordelli?
Lo sai che James Joyce era ghiotto delle emissioni gassose posteriori della moglie Nora?
Lo sai che Franz Kafka amava frequentare le spiagge per nudisti ma non aveva il coraggio di togliersi il costume?
Mi fermo qui, prima di passare per un perverso che si eccita a raccontare le depravazioni degli scrittori (non ti permettere, lettore: tra una corsa al bagno e l’altra, negherò senza esitazione).
Alcune di queste chicche sono tratte da un libro di Robert Schnakernberg intitolato Vite segrete di grandi scrittori, edito da Electa. Altre da Le signore della notte. Storie di prostitute, artisti e scrittori, di Giuseppe Scaraffia, pubblicato da Mondadori.
Francesco Consiglio