Ridendo e scherzando. Poliziotto buono e poliziotto cattivo. Pat Garrett e Billy The Kid. Stanlio e Ollio. Cicciolina e Moana, Paolino Pulici e Ciccio Graziani, il colonnello Kurtz (Marlon Brando) e il capitano Willard (Martin Sheen)… Insomma, per farla breve, ho a che fare con Alberto Forchielli dal 2014, per un legame che ormai è entrato nell’immaginario social-collettivo quasi quanto quello di Fedez & Ferragni. Con la tenacia di un Herpes – come mi chiama lui da anni – sono riuscito a fargli scrivere prima Il potere è noioso e poi il recente, tanto fortunato (è costantemente nelle prime posizioni dei best seller dei libri di Amazon) quanto potente, Muovete il culo! Lettera ai giovani perché facciano la rivoluzione in un Paese di vecchi (pubblicati da Baldini Castoldi e, se non lo avete già fatto, da leggere immediatamente).
Per quanto riguarda l’ultimo, è partito un passaparola che ha colto il mix che Alberto ha saputo creare tra spinta alla rivoluzione teorica (culturale) e quella pratica (non armata, ma fatta con lucida consapevolezza e sporcandosi le mani). Meglio però delle mie parole agiografiche valgono i commenti – sono centinaia – dei lettori e potete consultarli voi stessi, soprattutto tra Facebook, Amazon e YouTube. Come quest’ultimo di Tiziano A., che mi ha spinto a scrivere questo “ammazzacaffè”.
“Per anni mi sono sentito spaesato – scrive Tiziano su YouTube –, come se non sapessi dove stavo andando a sbattere con il capo in quanto la verità qui nessuno te la viene mai a dire. Adesso mi sto impegnando ancora di più perché ho avuto la conferma che nonostante tutti mi facciano sentire come il paranoico della situazione, noi stiamo veramente nella merda e veramente serve studiare determinati tipi di cose anziché altre e soprattutto rompersi il culo, imparare l’inglese e cacciare le palle e farsi strada da solo in quanto nessuno qui in Italia ha a cuore la situazione istruttiva di noi giovani che è l’unica possibilità che ci può dare quella dignità di uomini anziché essere sempre visti perennemente come figli parassiti del padre. Grazie ancora Forchielli, sei una roccia!”
Le parole di Tiziano sono simili a quelle di tanti altri lettori del libro. Allora mi fa piacere raccontare un aneddoto che riguarda il mio rapporto con Forchielli. L’inglese, come sapete, è un suo cavallo di battaglia da sempre. Come lo è leggere la stampa internazionale, per uscire dal respiro asfittico della nostra e capire come funzionano le reali dinamiche del mondo che corre veloce. Io l’inglese a scuola non l’ho studiato. Mi sono laureato ma non ho mai fatto nemmeno un’ora di inglese. Negli anni ho provato a fare corsi di inglese ma senza successo. Poi, dialogando con lui, ho iniziato a dargli retta, con impegno: Duolingo, i siti giornalistici internazionali; le serie tv e i docu-film in lingua originale su Sky e Netflix, eccetera… Qualcosa si è mosso. Poi da un annetto a questa parte con Alberto abbiamo un altro progetto in ballo. Non posso aggiungere altro, se non che le informazioni per realizzare questo nuovo progetto sono reperibili esclusivamente in lingua inglese. Devo dire che il lavoro è a buon punto e con l’inglese me la sono cavata bene.
Tutto ciò per dire cosa? Semplice. Che “muovere il culo” riguarda tutti noi, a ogni età, oltre la nostra zona di comfort, qualsiasi essa sia. Per il nostro bene. E perché la somma del nostro bene diventa anche il bene di tutti.
Michele Mengoli
www.mengoli.it