È tutto troppo complicato, se non ne sai a pacchi. E anche se ne sai a pacchi, se sei proprio esperto di qualcosa e l’opinione pubblica ti considera tale, è tutto troppo complicato lo stesso. Senza sprofondare nel Medioevo, Prodi era il Kissinger d’Europa e in pochi anni l’abbiamo “mortadellato” senza pietà, tagliandolo a fette, pallini di grasso compresi, e, dulcis in fundo, sfanculandolo anche da presidente della Repubblica, che fino all’altro giorno pareva soltanto una ricca carica onoraria pre-morte, alla stregua del Nobel per la Letteratura, che molto spesso è stato proclamato al solo scopo di poter poi dire “Ma chi minchia è questo”?
Boh, non lo so, è tutto troppo complicato, io non me ne intendo abbastanza.
Quell’altra volta hanno preso Mario Monti perché era quello che ne sapeva di più. E oggi, quasi tutti, dicono che ha fatto la figura del peracottaro al soldo dei poteri forti internazionali, con dei conflitti d’interesse che Berlusconi al confronto era in odore di santità.
Boh, non lo so, è tutto troppo complicato, io non me ne intendo abbastanza.
Mattarella, per molti, era un soprammobile imbolsito, una macchietta della più vetusta commedia siciliana, poi ha alzato il ditino contro Savona ed è partita la disfida: salvatore della patria oppure strumento, un po’ rincoglionito, della UE germanizzata da “impeachmentare”.
Boh, non lo so, è tutto troppo complicato, io non me ne intendo abbastanza.
Lo stesso si può dire per i temi socio-economici e geopolitici più o meno epocali degli ultimi decenni del pianeta: la fame nel terzo mondo, i super ricchi nel primo mondo, il nucleare, l’entrata della Cina nel WTO, la globalizzazione, i colossi di Internet, l’euro, la UE, l’immigrazione, il terrorismo.
Boh, non lo so, è tutto troppo complicato, io non me ne intendo abbastanza.
Per non parlare delle questioni nazionali. In Italia non siamo venuti a capo dei reali colpevoli di una sola strage delle cento che abbiamo vissuto dal Dopoguerra. I Ris, da Cogne a Perugia, eccetera, dove potevano far danni con le prove li hanno fatti con una scientificità quasi ammirevole. E la storia non salva quasi nessuno dei vertici istituzionali dalla prima guerra mondiale alla Tav, fino all’esclusione degli Azzurri dal Mondiale 2018.
Boh, non lo so, è tutto troppo complicato, io non me ne intendo abbastanza.
E forse è proprio questo il punto. Saperne abbastanza.
Saperne abbastanza per poter giudicare con cognizione di causa, senza intermediari, che quasi sempre intermediano per il loro interesse.
LeBron James, negli USA, guadagna da solo come una multinazionale. Non è mica un caso. Quello che fa nel basket è oggettivo, probabilmente salvifico, davanti agli occhi – e al giudizio – di tutti. Le rovesciate di Cristiano Ronaldo prima e di Gareth Bale dopo sono altrettanto oggettive. Non c’è bisogno dell’esperto dalla Gruber a spiegarci chi ha ragione. E ancora valgono compensi e valutazioni da multinazionale, semplicemente perché spostano interessi da multinazionale. Per un motivo molto semplice. Con loro non ci possono prendere per il culo. In questi casi non è tutto troppo complicato e lo sappiamo per certo anche noi – senza bisogno di grandi paraculi seriali – che loro – LeBron James, Cristiano Ronaldo e Gareth Bale – sono il meglio che c’è.
È questo il segreto. Saperne abbastanza. Per non farsi prendere per il culo. Dallo Spread.
Michele Mengoli
www.mengoli.it