27 Aprile 2019

In superficie. Solo le donne possono salvare l’Europa. Il “nuovo femminismo” (con statuette del presepe) di Annamaria Riviello

Due statuette da presepe: una donna corpulenta vestita da contadina avvolta da uno scialle blu, che brandisce e fa volteggiare in aria una ramazza. E un uomo che le sta davanti – presumibilmente un ubriacone – accasciato a terra vicino a un fiascone di vino, con una bottiglia in mano e il volto rivolto alla donna, che lo guarda contrariato.

Le due figure che compongono il popolare quadretto non occupano il centro della scena, ma sono collocate in posizione defilata, in basso a destra, lasciando esplodere il titolo a centro pagina, in rosso rubino: “Lo spariglio”.

L’attualità del tema trattato – quello di un “nuovo femminismo”, chiamato oggi più che mai a “sparigliare le carte dell’ordine costituito” – viene declinato giocando di contrasto con i simboli della tradizione popolare.

A cominciare dalla stessa scelta lessicale, “spariglio”, che nello scopone scientifico designa il gioco d’attacco, contrapposto all’“appariglio”, che è il gioco di difesa.

Per sparigliare occorre elaborare uno schema di gioco, pensare una tattica, mettere a punto un piano a tavolino. Le mosse richiedono infatti riflessione, non azzardo.

E se l’epoca in cui viviamo è “caratterizzata da un crescente sentimento di insicurezza fra i cittadini e da un diffuso moto di rivolta nei confronti delle forze tradizionali di governo liberaldemocratiche e socialdemocratiche”, è della donna, del suo pensiero lucido e lungimirante – questa sembra essere la posizione dell’autrice – l’arduo compito “di costruire una politica più alta, capace di salvare l’Europa dalla deriva xenofoba in cui sta precipitando”.

La copertina del saggio di Annamaria Riviello, di prossima pubblicazione nel catalogo Castelvecchi scommette sull’immagine buffa di una composizione natalizia, volendo stemperare ogni retorica ideologica.

E vince, con un bluff sornione, a prova di artificio.

Elena Paparelli

 

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