21 Agosto 2023

I triangoli d’amore di Drieu La Rochelle. Rileggiamo “Beloukia”, un romanzo spiazzante

Il classico finale “vissero tutti felici e contenti” per quel genio di Drieu La Rochelle non esiste.

Non è esistito nella sua esistenza terrena, ricordiamoci che morì suicida nel 1945, non esiste nel suo romanzo Beloukia… alla faccia delle storie d’amore dei nostri tempi.

Edito per Aspis, Beloukia, è uno di quei romanzi, come spiega Stenio Solinas in prefazione, che trova radici ed evoluzione nella vita reale dello scrittore parigino. A quarant’anni, Drieu La Rochelle ha già alle spalle amori sparsi e disordinati conditi da due divorzi; lo squilibrio emotivo, la frenetica ricerca di un’utopica stabilità o, volendo osare, di una felicità vera e propria sono sue compagne di vita.

A quaranta primavere il destino di Drieu incrocia quello di Christiane Renault, la moglie di un certo Louis Renault, cognome che richiama subito alla mente la casa automobilistica e l’ombra di uno degli uomini più rispettati e potenti di quella Francia. Tra Drieu e Christiane succede quello che non deve accadere, un amore celato e vissuto, un rimedio al male per eccellenza degli artisti, la maledetta noia! Noia della routine, noia della medio borghesia, noia di un’esistenza maleodorante di ordine preconfezionato.

Beloukia per molti versi è la semplice, nitida proiezione del triangolo amoroso Reanult-La Rochelle. Ambientato a Bagdad, con le sue notti dagli intensi profumi mediorientali, La Rochelle si racconta nei panni di Hassib, soldato e poeta con radici salde al cielo ma costretto a vivere tra i problemi terreni, vicende tanto umane quanto noiose.

Hassib ama Beloukia, già sposa del potente principe Mansour e madre di Hassan, ed il dramma più grande è l’amore ricambiato da parte della stessa Beloukia; il risultato: una relazione tempestosa con un finale di romanzo tanto amaro quanto inaspettato per i canoni dell’odierna editoria.

Da un lato la bellezza di una donna geniale, dall’altro un poeta guerriero dotato di sguardi troppo piccoli per le stelle ma troppo grandi per gli atomi, separati dalla ricchezza e dal potere di Mansour.

Tutti i protagonisti si amano a “tempo determinato” e nessuno avrà la meglio sull’altro, l’unica costante sarà, nonostante i quarant’anni di Hassib, il suo distacco quasi infantile dal mondo terreno d’altronde, “gli innamorati dell’amore hanno un’aria da bambini fino al loro ultimo giorno”.   

Lorenzo Bruno

Gruppo MAGOG