18 Luglio 2019

Bruce Lee, il ritorno. Abbiamo spiato “Warrior”, la serie tratta dai quaderni dell’attore e artista marziale. Avete mai visto la proprietaria di un bordello impugnare una katana?

“Ormai sei un Hop Wei, qualsiasi cosa voglia dire. Non puoi tornare indietro”.

Ah Sahm è il nostro eroe, lo capiamo fin da subito. Sguardo basso, frangetta sugli occhi e aria risoluta. Tanto per mettere le cose in chiaro – da buon alter ego di Bruce Lee – scazzotta a dovere i primi due che si rivolgono a lui in modo sbagliato. Eppure, che dire. Il primo episodio prende eccome. Ma facciamo un passo indietro.

“Warrior”, la nuova serie di Sky Atlantic, in onda il lunedì, è ambientata nella San Francisco di fine 1800 e viene presentata come un kung fu-drama. E presenta tutti gli intrecci del caso: personaggi tridimensionali, incidenti scatenanti antecedenti ai fatti narrati, quel lieve sentore di qualcosa che percepisci senza conoscere. Ah Sahm sta cercando una ragazza. E gli basta mostrarne un ritratto per ritrovarsi, pochi minuti dopo, al centro di una rissa. Chi è questa ragazza? La sua amante? Oppure Ah Sahm è un sicario incaricato di ucciderla?

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Il soggetto di “Warrior” è tratto direttamente dagli appunti di Bruce Lee, scritti a mano: la figlia Shannon – che è la sorella di Brandon, l’attore morto sul set de Il Corvo – sostiene che il padre avrebbe voluto produrre un film con l’obbiettivo di denunciare le condizioni dei cinesi immigrati in America. E parlare dei conflitti fra Tong (clan della malavita cinese organizzata) immediatamente posteriori alla Guerra Civile americana. E di tutti i pregiudizi.

Avete mai visto la proprietaria di un bordello impugnare una katana? E il giovane rampollo di un boss della malavita stravedere per il nuovo arrivato? Sì perché Ah Sahm se l’è comprato un Tong per pochi spicci. “Sa combattere, sarebbe un ottimo sicario”. Ecco il deterrente.

Anticipo qualcos’altro senza spoilerare nulla: ad un certo punto ci sono due irlandesi che si prendono a cazzotti sotto la pioggia – che non guastano mai, specialmente se il vincitore fra questi ha appena corrotto un poliziotto. Sì perché ce l’ha a morte con i cinesi. L’irlandese, non il poliziotto. Lui dovrebbe essere il nuovo tenente, incaricato di mantenere l’ordine a Chinatown. 

Come andrà a finire? Per ora è iniziata bene. (n.l.)

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