17 Febbraio 2019

W.H. Auden s’inventa l’Eden: clima britannico, lingua italiana, cibo francese, nuoto e molti labirinti (intanto in UK stroncano il romanzo europeista)

Spectator è una rivista che servirebbe anche in Italia. A cadenza settimanale, ricca di considerazioni e proposte. Politiche e culturali. Sta su posizioni di conservazione. Per dire. Non le piace la critica corrosiva che un le Carré porta allo sfruttamento criminale, surrettiziamente capitalistico, dell’Occidente in Africa. Un giornale conservatore, ma non ottuso. Ieri 16 febbraio ha pubblicato due colonne (le leggete qui) dove con ironico e superiore sorriso si fa a pezzi quell’Europa sclerotizzata, tra valli e montagne austriache, che ancora pensa di raggiungere vette olistiche, unitarie, alla Musil, comprensive di tutto e di tutti.

Il cinismo upper class di Spectator ha messo una vignetta con Macron atteggiato a Cesare, spada e naso aquilino, davanti a un uomo delle caverne con la clava (Salvini: e l’immagine mostra più simpatia per quest’ultimo). Ora figuratevi cosa gliene importa a un Inglese purosangue di questo romanzo, Il capitale di Robert Menasse, austriaco classe 1954, uno cresciuto a pane e ideologie centraliste, che confonde la Kakania con Bruxelles in questo romanzo che in Inghilterra è già tradotto (e costa caro, forse per questo in UK si legge poco in traduzione). E che è la semplice storia di tipi umani tanto realistici quanto imbarazzanti, senza invenzione, senza verve, solo con grandi pretese di toccare il cuore di chi da UE vorrebbe sfilarsi.

Il romanzo è una sciarada di idealisti, pragmatici, carrieristi con contratto in scadenza oppure pronti a denudarsi per un grammo di potere. C’è un’inglese candida, Grace Atkinson. C’è il cipriota in gamba Fenia Xenopoulou. Manasse è andato a scuola di globalizzazione e gli piace questo sformato dove tutti sono uguali e si cerca di mobilitare Bruxelles con (l’ennesima) giornata in Memoria. Mentre c’è da controllare un branco di porcelli che stanno scorrazzando in libertà davanti al palazzo del potere.

Ma per gli Inglesi balordi è tutta una commedia burocratica dove i personaggi ancorché diversi e variopinti dicono tutti ‘Sì’. La conclusione è senza scampo: il libro pro-UE sarà pure autoironico, innaffiato di vino e farcito di creme austriache, toccherà i cuori ma non cambierà le menti.

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Era importante segnalare la cosa per quando ci sarà la solita valanga di carta italiana che tradurrà questa frivola giocata sul tavolo di biliardo di Musil di Herr Manasse, il quale è un tipo curiosissimo, ha scritto anche di vita di strada in Brasile ma gli si potrebbe consigliare di leggere Stefan Zweig e le sue storie di cameriere impalmate, così siamo pari e non rompe le palle.

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Viene da dire. Ma l’Europa non ha dei poeti di vaglia? Chiaro, ma non c’è interesse né forza per capirli, lanciarli. Il migliore è Saint-John Perse di cui Pangea pubblicherà a breve il discorso del Nobel (1960, sempre snobbato perché apolitico ed estetizzante, stronzate al 100%).

Nel frattempo abbiamo notato questo testo inedito composto in onore di Saint-John Perse da un altro fulmine, Wystan H. Auden. Sono note mai pubblicate e scritte a fine 1949. Aveva capito con un decennio d’avanzo chi è che comandava. Stanno nel terzo volume di prose che va dal 1949 al 1955, le prime prove di teoria Gli irati flutti prima che gli dessero la cattedra a Oxford. Dove tra l’altro, in mezzo a toghe sornione, non stava a suo agio.

Notare. “Le leggi di natura sono leggi di qualcosa. Sono quel che gli scienziati scoprono nel tempo ma stanno in tutti i tempi”. Ancora. “Mentre una società non può iniziare a esistere finché tutti i suoi membri non siano presenti, un singolo individuo può essere l’inizio potenziale di una comunità”. Altro che fregnacce UE. Quando un poeta dedica a un altro poeta queste lance col titolo Natura Storia Poesia vien fuori il finimondo, l’inizio di una nuova vicenda possibile.

“La materia che è soggetto della poesia è una congerie di occasioni di percezione, storiche e trascorse. L’intenzione del poeta nel produrre il poema è convertire una porzione della folla in una comunità (…) nello scrivere un poema il poeta deve teorizzare che il linguaggio non abbia storia, o che questa storia sia arrivata alla fine, che il significato di qualsiasi parola che usa sia perpetuamente ricorrente”.

Fine. Che dire? Che Auden era anche di una tenerezza angosciante, come si vede dal questionario di Proust che compilava nel 1955. E che lo mostra più e meglio delle presunte prove scientifiche ‘caratteriali’. Come si dice. Sognare utopie di parole fa meno male di tenere tutti aggiogati al palazzo centrale che manda comandi sulla forma dei pomodori. Intelligenti pauca. 

Buona lettura.

Andrea Bianchi 

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Qui è l’uomo felice. Gioco psicologico per la domenica piovigginosa. Il tuo Eden

Paesaggio: Calcare, da un lato foresta di querce, dall’altro mare dove la terra cade come in un precipizio.

Clima: Britannico.

Origine degli abitanti: Come negli USA un miscuglio, ma con leggera maggioranza di dolicocefali.

Lingua: Italiano.

Religione: Cattolica del tipo easy-going mediterraneo ma con inni e salmi anglicani. Streghe e maghi vi godono di status ufficiale assai rispettato.

Forma di stato (se esiste): Monarchia assoluta. Sovrano scelto a sorte. Lui o lei regna per un anno. 

Dimensioni capitale (se esiste): Circa cinquemila abitanti. 

Fonti di energia: Carbone acqua vento. Niente petrolio.

Industrie (se esistono): Principalmente miniere. Filande. Pastorizia. Orticoltura. 

Come arrivi al tuo Eden? Una rete ferroviaria ben ramificata. Poi, canali.

Stili architettonici: Barocco per edificio statale. Romanico per quello ecclesiastico. Settore industriale come gli edifici di primo Ottocento, genere filanda. Stile domestico come nel Settecento con le case di campagna. 

Decorazioni interne: Barocco per le chiese, vittoriano massiccio per le case.

Giardini: Formali. Molti labirinti, grotte, dislivelli ecc.

Illuminazione: Candele, gas, niente elettricità. 

Riscaldamento: Fuochi all’aperto, niente riscaldamento centralizzato. 

Cucina: Essenzialmente francese ma con inserti elevati (pesce nordamericano, vino bianco tedesco, verdure cinesi…).

Vestiti per occasioni formali: Quelli di moda a Parigi tra 1830 e 1840.

Unità di misura: Complicate e irrazionali. Nessun sistema decimale. 

Calendario: Basato sulle lunazioni, non sul moto del Sole.

Sistema educativo: Scuole di avviamento segregate e gestite da eccentrici selvaggi.

Hobby: Archeologia. Osservare volo uccelli. Musica da camera. Niente danze popolari.

Sport: Gare di cani pastore. Nuoto. Croquet. 

Intrattenimento: Opera balletto classico processioni religiose. Niente film.

Sistemi informativi: Gossip. Niente giornali, né radio né televisione. 

Cosa senti di aver tralasciato: Censurato

W.H. Auden

Gruppo MAGOG