27 Gennaio 2020

Il virus in Cina? Per capire cosa sta succedendo c’è bisogno di un agente segreto e di un poeta del Seicento

Proverò a spiegare quel che sta succedendo col virus dall’altra parte del mondo con due testi. Spiegare nel senso di passare la mano sulla tovaglia del tavolo per appiattire le pieghe. Nulla di più.

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Il virus cinese ha il focolaio a Wuhan. Bene. Focus. Il focolaio è precisamente in un centro di sperimentazione anti-infettiva. Se la logica ci aiuta noteremo subito che qualcosa deve essere sfuggito al controllo degli sperimentatori cinesi.

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Cosa facevano gli sperimentatori cinesi? Il Mossad in veste ludica sulla rivista dell’IDSA (che non è Infectious Diseases Society of America ma Institute for Defence Studies and Analyses di Delhi) sostiene che si tratta di guerra biologica, Biological Warfare. Tenderei a fidarmi del Mossad, l’Istituto israeliano è la Ferrari dei Servizi.

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Perciò diamo uno sguardo alle conclusioni del saggio del 2015 di Denys Shoam dal titolo China’s Biological Warfare Programme. An Integrative Study with Special Reference to Biological Weapons Capabilities cioè Il programma di guerra biologica cinese. Studio integrale con particolare riguardo alle risorse di guerra biologicaIl gergo è involuto, come un Singer spappolato. Millenni di interpretazioni della Torah non consentono agli Israeliani di parlare schietto…

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Sostiene Denys Shoam (ripreso dal “Washington Times”): “La Cina ha dichiarato nel 2002 che nel paese esiste una sola installazione a rischio biologico col massimo livello di sicurezza (P4), benché questo sia dubbio. In tutta la Cina, in via ufficiale, l’Istituto di Virologia di Wuhan è l’unico equipaggiato con simili strumentazioni, le quali arrivano in Cina da un fornitore francese. L’Istituto indaga su virus ad alta virulenza come la SARS14, l’influenza H5N115, l’encefalite giapponese 16 e quella trasmessa da zanzara. Vi si studia anche il germe che causa l’antrace (un punto del programma che ricade fuori dalla stretta virologia). Annesso all’Istituto ve ne è un altro, noto come Istituto di Design per l’Ingegneria biologica affiliato col cosiddetto Istituto di Undicesimo Livello e Ricerca che fa parte del Ministero dell’Industria e dell’Informazione tecnologica. Questi istituti annessi a quello principale di Wuhan sono stati menzionati pubblicamente in due sole circostanze: la prima è un articolo scientifico dell’istituto di Wuhan che parla dei sistemi di ventilazione controllati automaticamente ma con livello di sicurezza P3. La seconda pubblicazione è invece quella relativa al progetto per il vaccino contro l’encefalite giapponese”. Ci siamo?

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Continua: “La SASAC che comprende altri istituti oltre a quello di Wuhan (Changhun, Chengdu, Lanzhou, Shangai e Pechino) offre un interesse rilevante perché delinea, controlla e regola le attività di una componente cardinale del Comitato Medico dei Lavoratori cinese – a dire, una componente di produzione su larga scala a scopi sia difensivi che offensivi. La distribuzione geografica dei sette istituti è chiaramente regionale e nel suo insieme costituisce un enorme potenziale a rischio incidenti casuali in tutte le condizioni di operato, sia quelle di emergenza che quelle routinarie. L’istituto di Wuhan ha scopi più orientati al BW (biological warfare) rispetto agli altri istituti anche se questi potrebbero comunque venir profilati come capaci di produzione analoga, in particolare quello di Changhun. I vaccini che si producono per BW e non da parte di società civili sono i seguenti: antrace, peste, brucellosi, botulino, SARS, febbre gialla, virus Hantan, encefalite giapponese e da zecche, febbre tifoidea e dissenteria. Quasi tutti sono agenti patogeni per BW”.

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Fossimo allo spettacolo di Lucarelli qualcuno ora dovrebbe dire paura?Altro elemento della presentazione cinese è che tutti questi impianti sono ostentati come a scopi civili o come parte di enti della società civile. Una condotta che garantisce loro l’ulteriore vantaggio di attrarre la formazione di fruttuose interfacce internazionali di supplier tecnologici col sostegno di istituzioni scientifiche straniere a livello top. Gli scienziati cinesi vengono collocati per lunghi periodi in università straniere, specialmente statunitensi. Essi rispondono al COSTIND e al dipartimento di intelligence militare PLA. Quest’ultimo è anche noto, in Cina, come il Secondo Dipartimento. È il loro migliore strumento per raccogliere conoscenze scientifiche che portano con sé applicazioni militari, sia latenti che apparenti. I suoi impiegati non compaiono mai in veste ufficiale come facenti parte del Secondo Dipartimento perché il numero di attaché della Repubblica Popolare Cinese è molto limitato e quindi costoro agiscono in veste di ufficiali consolari sotto copertura. Il numero di questi ufficiali potrebbe essere discretamente alto”.

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Stime e rilievi conclusivi. “Nell’insieme, l’ampiezza, la profondità e le attività di allestimento di BW da parte cinese, come descritte nel presente articolo, potrebbero sembrare un espediente eccessivamente carico; pure, effettivamente, il tutto è coerente con l’immensa vita scientifica di laggiù per come è stata condotta negli ultimi due decenni [dal 1995 al 2015] in congiunzione con le ultime tappe di strategia cinese. Le possibilità che uno stato emergente come la Cina voglia ignorare le nuove strade della BW – sia in via generica ed ingegneristica che al livello più avanzato delle biotecnologie – sono aprioristicamente evanescenti. Anzi le possibilità sono nulle dal momento che la Cina sostiene in via partitica anche ad occhi esteri la BW. La Cina, con ogni verosimiglianza, è e persisterà a essere un supremo possessore di strumentazione BW”. Con gli antefatti alla mano le conclusioni sono meno impressionanti. O no?

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Per chi non ne avesse abbastanza ora c’è il secondo testo che vi avevo promesso all’inizio. È una poesia. Meglio di così non potrebbe andare. Ma non è un autore qualsiasi. È Thomas Traherne che nel Seicento inglese sognava di andare a conoscere chi abita dall’altra parte del mondo perché, come dice in Ombre nell’acqua, lì non c’è mai stato il peccato originale e troveremmo un altro uomo identico a noi.

…e quali visi laggiù,
di chi saranno i piedi e i corpi che indosserai?
       Io scorgo i miei compagni
      In te, un altro me.
Sembravano altri, eppure siamo noi;
I secondi noi stessi, le nostre ombre. 

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Traherne va al cuore del pensiero dell’intelligence. Se vuoi capire chi è il nemico devi pensare con la sua testa.

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C’è poi una sua poesia, Eden, che fa al caso nostro giacché il virus di Wuhan scaturisce dal serpente. Dice Traherne:

Una dotta e felice ignoranza
Mi divideva
Da tutta la vanità,
Da tutta la pigrizia, preoccupazione, dolore e tristezza
Che vengono dalla follia e dalla miseria
Degli uomini. Nessun errore, nessuna distrazione
Né vedevo suolo sporco o cielo nuvoloso.

Non sapevo che c’era un pungiglione di serpente
Il cui veleno diffuso sugli uomini
Si propagava su tutto il mondo; né sognavo che
Cosa simile fosse il peccato dove la razza umana agonizza.
Peccato e serpente per me erano creature immaginarie ma
Vivide e viventi, davvero, pure, tutte immortali.

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“Non sapevo che c’era un pungiglione di serpente…”. Chiaro adesso perché nella trilogia di Smiley di le Carré giovane, ancora fresco di studi al Servizio inglese, il capo porta il nome di Thomas Traherne? Mai sottovalutare la poesia.

Andrea Bianchi

 

Gruppo MAGOG