06 Agosto 2019

Il festino a base di sesso&coca, la corsa in macchina, la morte della bella Mary Jo, lasciata affogare. 50 anni fa l’incidente che impedì a Ted Kennedy di diventare Presidente (ma non Senatore)

Io sono ricco e famoso, faccio il senatore, e la mia carriera è in ascesa, la Casa Bianca mi aspetta, quindi, se lascio morire una persona, io in galera non ci vado, e faccio di tutto per salvarmi il c*lo. Mettici pure che questa persona, che io ho lasciato morire nella mia macchina, era una ragazza che io mi stavo per fare, io che sono sposato, ho 3 figli, e un altro in arrivo. Se non l’hai capito, te lo ripeto: io devo salvarmi il c*lo.

Ecco spiegato in poche frasi lo ‘scandalo Chappaquiddick’, quello che Ted Kennedy combinò 50 anni fa, l’estate del 1969, quando, se non fatto di cocaina di sicuro ubriaco, a guida della sua auto precipitò da un ponte, finendo nelle acque dell’isola che dà nome al misfatto. Lui riemerse facilmente e si salvò lasciando Mary Jo, la ragazza che era con lui, intrappolata nella macchina, a morire di lenta agonia. Se sei uno qualsiasi hai commesso un crimine, ma se sei Ted Kennedy no: hai (cog)nome, soldi, e la fai franca. Andò così, poche chiacchiere, anche se oggi, dopo mezzo secolo, e dopo dozzine di libri, inchieste, articoli, e film, ancora non si sa proprio tutta la verità. Non ci fu autopsia, e per Ted Kennedy una condanna ridicola a 2 mesi per omissione di soccorso, pena mai scontata perché ‘sospesa’. La legge è uguale per tutti. O no?

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Se non è così, allora mi si spieghi perché una persona, nel caso specifico il senatore Edward M. Kennedy, anni 37 nel 1969, fa un incidente e scappa, non chiama i soccorsi, non denuncia nulla se non 10 ore dopo e solo perché spacciato dalla segnalazione di due pescatori, che avvistano la macchina affondata. Se sei innocente, spiegami perché, riemerso senza un graffio, invece di avvertire chi di dovere, fuggi via e torni al cottage da dove sei partito, alla festa che hai lasciato con Mary Jo. Torni lì e ti fai vedere da due amici tuoi, li prendi in disparte e a loro – e solo a loro – racconti l’accaduto e con loro torni sul posto, chissà perché. Poi ordini ai tuoi amici di tenere la bocca chiusa, promettendo di andare a costituirti. Invece te ne torni in hotel, e ti costruisci un alibi: chiami la reception lamentandoti che “sono ore che non riesco a dormire!”, per un da te inventato baccano nella stanza accanto. La mattina dopo sei ancora lì che non sai che fare, mentre tirano fuori l’auto e il corpo esanime (senza biancheria intima) di Mary Jo, e scoprono che quella macchina è la tua.

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Ovvio che al nome Kennedy scoppi uno scandalo, che i media si scatenino: come ha fatto l’incidente, su quella strada ci sono case abitate, perché non ha bussato a quelle porte, e salvato Mary Jo che ce l’avrebbe fatta se i soccorsi li avesse chiamati subito? Ma Ted Kennedy non li ha chiamati per il ‘semplice’ motivo che quella festa a cui stava non era affatto “la festa a ricordo di mio fratello Bobby ucciso un anno fa”, no, era un party di 6 uomini – sposati – con 6 ragazze, un festino a base di alcool, droga, sesso. Mary Jo, non è vero che voleva “riaccompagnarla a casa”, non si riaccompagna a casa chi lascia alla festa la sua borsa e le sue chiavi: Ted e Mary Jo si sono allontanati per ‘festeggiare’ a due. Infatti un uomo, Christopher Look, anche lui in macchina, li ha visti quando si sono fermati per appartarsi: credendo si fossero persi, è sceso dalla sua auto per dar loro indicazioni, ma Ted, appena lo ha scorto, è ripartito di corsa.

Quali tra queste oscenità avrà atterrito di più Ted Kennedy? Che si scoprisse la verità sui suoi vizi, ovvero che va a letto con donne che non sono sua moglie, che gli piace bere, e gli piace la cocaina, magari alternata al quaalude? Cioè che si capisse che pagine de Il Senatore, il libro-shock scritto da un suo portaborse, Richard Burke, son vere, certo più di quelle con cui lui ha riempito Tenere la Rotta, la sua omertosa autobiografia? Il libro, I Kennedy. Una storia americana, di Peter Collier e David Horowitz, ipotizza una versione dei fatti ancora più sconcertante: che quella sera, a quel festino, Mary Jo si sia sentita male e che una festaiola l’abbia distesa sul sedile posteriore dell’auto di Ted. E che quest’ultimo abbia lasciato la festa in compagnia di un’altra donna, per far poi l’incidente, riemergere entrambi, e scappare via: solo il mattino dopo gli avrebbero detto che nell’auto c’era ‘anche’ Mary Jo (so cosa pensi: è una tesi che, passami il cinismo, fa acqua da tutte le parti! E però tutt’oggi i familiari di Mary Jo ricevono messaggi che la avvalorano, come ha di recente ben scritto People).

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Comunque: Ted Kennedy fa spallucce, tace, fregandosene delle conseguenze. Ma sua moglie perde il loro quarto figlio un po’ perché è alcolizzata cronica pure lei, di più per il dolore emotivo che Chappaquiddick le procura (Ted la costringe ad andare ai funerali e a fare condoglianze pubbliche ai genitori di Mary Jo, per rivenderle alla stampa: alle esequie lui sfoggia un opportuno collare cervicale, a prova dei postumi della botta). Sarebbe buon senso sparire, invece Ted va pure in tv, a frignare “perdonatemi! perdonatemi!”, a dire “non mi dimetto, io il Senato non lo lascio”, perché “deve essere il mio elettorato a decidere”. E quei cretini, l’hanno pure rieletto! E fino al 2009, 10 anni fa, quando è morto in carica.

Album fotografico dall’incidente di Chappaquiddick

Ma niente Casa Bianca per il terzo Kennedy: dopo Chappaquiddick per Ted sono state batoste, specie quando alla presidenza c’era Jimmy Carter, un uomo melenso, certo, una mezza calzetta, però guai a sfidare alle primarie il presidente in carica del tuo stesso partito: perché finisci scornato, come Ted Kennedy. Cartelli con su scritto “come puoi salvare il Paese se non hai salvato Mary Jo?” spuntano come funghi ai suoi comizi, e i giornali pubblicano i nomi – a elenco – delle sue amanti vere e presunte. Torna ancora in tv, per fare una figura penosa alla CBS dove in diretta, finalmente, sui fatti di Chappaquiddick lo mettono sotto torchio. E lui lì, ancora, a frignare, a balbettare “ma io, io… non mi sono reso conto! Io ho avuto danni cerebrali!”. Sì, vabbè. Nella serie-tv The Kennedys – After Camelot, saputo di Chappaquiddick, Jackie rifila al cognato Ted sonori schiaffoni. Chissà se una scena simile è successa davvero, nella realtà.

Barbara Costa

Gruppo MAGOG