Oltre il 60% degli italiani legge (soprattutto: guide turistiche). Vilipendio pubblico della lettura
Giorno uno, abbiamo perso. Memorie sbronze dal Salone
Per sopravvivere al Premio Strega giocate sulla sabbia con la tigre di Rudyard Kipling… (Ops, ha vinto Veronesi, chi l’avrebbe mai predetto?)
“Bisogna amare solo ciò che non si conosce. Quello che si conosce è acqua passata”. Domenico Brancale, “Mal d’acqua”
“Non so che farmene di tale immortalità”. Sull’importanza di leggere Čechov. (Cominciamo con “La moglie del farmacista”)
Ma chi li legge davvero i bestseller? Nessuno, neanche gli editor (altrimenti qualcuno si accorgerebbe di quel cumulo di banalità). Tanto, per vendere, basta la pubblicità
La principessa & il poeta. “Sembrava che egli avesse risolto l’enigma della vita”: sia lode a Maria Thurn-Taxis, che riconobbe in Rilke un genio e gli concesse il castello di Duino (ci fossero oggi mecenati tanto illuminati…). Una lettura
Ma chi legge ancora “Il giovane Holden”? Una volta era un gesto ribelle, ora è una noia al cubo (meglio “Il Trono di Spade”). Il dibattito si infiamma. Risposta: non si legge perché è “utile” ma perché è bello
Cosa resta della donna carnale e passionale, della dea dalla chioma dorata? Viaggio nella vita di Anita Ekberg, tra Fellini e Álvaro Mutis
“Sono ossessionato dalle donne disinibite e autoritarie. E comunque, chi parla di libri è il sacerdote di una religione morente”: dialogo con Fabio Orrico
Il libro introvabile di Umberto Eco. Prima di infilarsi in un’abbazia medioevale, il semiologo ha rivoluzionato il sistema scolastico. Proponendo una biblioteca infinita per i bimbi delle scuole elementari
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