11 Ottobre 2020

Quando Ezra Pound, lettore di Agatha Christie, scrisse un romanzo giallo

Sulla scena del delitto. “Il libro è centrato sull’assassinio di Mr. Marshall, irritabile patriarca di una famiglia di nuovi ricchi che risiede a Graylands, in prossimità di Ripton, nel Surrey. Pressoché tutte le figure che si presentano nel corso della narrazione sono sospettate del delitto, avendo ragionevoli motivi per compierlo”. Vi ricorda qualcosa? Già. Una storia ambientata su un treno verso l’Oriente.

In vacanza. Ezra Pound sulla spiaggia di Rapallo, fine anni Venti, che si delizia con un giallo sotto l’ombrellone, Poirot e i quattro, ad esempio. Pare l’emblema di un paradosso. Eppure, andava proprio così. Da una parte ‘Ez’ studiava Guido Cavalcanti, il Rinascimento italiano esemplificato nell’epopea di Sigismondo Pandolfo Malatesta, Confucio e la Grecia omerica, dall’altra si dilettava leggendo Agatha Christie. E inventandosi «giallista». L’editore Bloomsbury, per la cura di Mark Byron e Sophia Barnes ha pubblicato lo scorso anno The Blue Spill, il tentativo di Pound di scrivere un romanzo ‘giallo’ con l’amatissima Olga Rudge. Il libro, in cui la parte critica è nettamente superiore al manoscritto, per altro incompiuto, è presentato come “la parodia degli scritti di Agatha Christie, Dorothy L. Sayers e P. G. Wodehouse”, riflettendo “la vorace attenzione di Pound per la narrativa popolare”. Gli accademici, tuttavia, anelano a far entrare lo scherzo – sporadico, dattiloscritto, con flotta di correzioni – in una famiglia nobile: “La strana confluenza tra detective fiction e avanguardia darà risultati importanti: dal Beckett di Molloy a Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda al Paul Auster della ‘Trilogia di New York’”.

Il testo, esercizio narrativo presto abortito, va adoperato, piuttosto, come periscopio per decifrare l’esistenza del grande poeta. The Blue Spill, che narra le indagini dell’ispettore Love intorno a un omicidio accaduto nella campagna inglese, è stato scritto in Italia, durante l’inverno 1930. Pound frequenta Rapallo dal principio degli anni Venti, e proprio nel 1930 pubblica, a Parigi, A Draft of XXX Cantos. Le sue vicende personali sono tormentate: sposato con Dorothy Shakespear dal 1914, nel 1923 si innamora della violinista Olga Rudge. Tentando di coabitare con entrambe, Pound ha una figlia, Mary, da Olga, nel 1925, e riconosce come suo figlio, nel 1926, Omar, partorito da Dorothy (forse il frutto di una scappatella in Egitto). Negli anni Trenta, Pound si muove tra Rapallo, Parigi, Venezia, dove abita Olga, e Siena, dove Olga lavora, nel 1933, come assistente presso l’Accademia musicale. In quello stesso anno, in gennaio, Pound incontra Benito Mussolini a Roma, donandogli una copia dei XXX Cantos.

Insomma, la mania per il giallo nasce e muore in un momento capitale nella vita di Pound. Il manoscritto, di cui già era nota l’esistenza, è custodito nella Yale University Library, alla voce «Olga Rudge Papers». I documenti sono una leccornia per lo storico e per il cultore di fatti letterari. Custodiscono, ad esempio, l’epistolario di Olga con Eliot riguardo alla salute di Pound negli anni della prigionia al Saint Elizabeths (Eliot suggerì di «far ritirare Pound in monastero») le lettere di James Laughlin e di Vanni Scheiwiller, «i volantini che propagandano la Repubblica di Salò», gli studi su I Ching, e perfino il ricordo di una visita di Mussolini a Rapallo, nel dicembre del 1925, tra un tripudio di fedeli. Pound, ricorda Olga, quel giorno era troppo concentrato nei suoi studi per «abbandonare la scrivania e scendere ad ammirare la processione». Soprattutto, nelle carte del 1928, Pound testimonia il suo amore assoluto «che non contempla terzi» per Olga. Galeotta fu Agatha Christie. (d.b.)

*In altra forma l’articolo è uscito su “il Giornale”

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