12 Ottobre 2020

George Orwell spiato da Stalin durante la Guerra di Spagna. Scoperti i dispacci dei servizi segreti sovietici

Avevano un nemico comune nell’esercito del Generale Franco, sostenuto dal fascismo, ma questo non ha pacificato le legioni di comunisti, rivoluzionari, anarchici che negli anni Trenta, in Spagna, combattevano tra loro, infuocati dalla rivalità, dalla paranoia. Sono emerse nuove prove che dimostrano fino a che punto uno dei più celebri combattenti sul lato repubblicano della guerra spagnola fosse tenuto sotto sorveglianza dai servizi delle milizie comuniste.

George Orwell, che in Omaggio alla Catalogna raccontò la sua esperienza nella guerra civile, e sua moglie Eileen erano spiati a Barcellona durante un feroce conflitto interno, nel maggio del 1937. Rapporti sulle azioni della coppia, depositati in un archivio di Mosca, sono stati portati alla luce da Giles Tremlett e ora pubblicati in The International Brigades: Fascism, Freedom and the Spanish Civil War. “I dispacci sono una prova inossidabile che non segnala soltanto fino a che punto Orwell e sua moglie fossero tenuti sotto osservazione. Piuttosto, confermano le tesi espresse da Orwell in Omaggio alla Catalogna e poi in Fattoria degli animali e 1984, cioè che Stalin intendeva trasformare il comunismo da un ideale sociale e politico in una forma di tirannia guidata da un solo uomo, lui”, ha detto Tremlett.

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Orwell – ovvero, Eric Blair – era tra i circa 35mila idealisti che, giunti da ottanta paesi, si recarono in Spagna per combattere la rivolta contro il governo democratico voluta da Franco a partire dal luglio del 1936. Inizialmente, Orwell voleva mobilitarsi nelle Brigate Internazionali guidate dai comunisti, ma ne fu respinto dopo un litigio con Harry Pollitt, capo del Communist Party in Gran Bretagna. Allora, Orwell preferì rivolgersi Partito Laburista Indipendente, che appoggiava l’antistalinista e trotzkista Poum (Partido Obrero de Unificación Marxista). Nel maggio del 1937 un conflitto interno tra le forze repubblicane vide i membri del Poum combattere contro le forze governative a Barcellona. Gli scontri furono innescati dal Poum e dalle pressioni degli anarchici che volevano imporre la Rivoluzione tanto quanto sconfiggere Franco – cosa su cui il governo non era d’accordo. Orwell descrive in Omaggio alla Catalogna “l’atmosfera orribile” di Barcellona, prodotta da “paura, sospetto, odio, giornali censurati, carceri piene, code enormi per il cibo, bande di uomini in armi”.

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Rapporti sui membri del Poum sono stati redatti dall’intelligence delle Brigate Internazionali, guidata dal Comintern. Un diagramma elaborato nell’archivio mostra Orwell e il “gruppo inglese” del Poum incorporato in una rete di gruppi e individui sospetti che comprendevano trotzkisti, anarchici, agenti dei servizi segreti francesi, spie che lavoravano per Mussolini e la Gestapo. Eileen riceve un’attenzione particolare perché, mentre Orwell stava sul fronte ad Aragona a combattere, lei era a Barcellona a lavorare per il Partito Laburista Indipendente. Un rapporto, scritto in tedesco, sembra confermare che Eileen avesse una relazione con il comandante militare di Orwell, il belga Georges Kopp. “Hanno una relazione intima. Per questo lei gli manda cibo, libri, giornali, in prigione”, è scritto.

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Anche le simpatie verso il Poum di un altro inglese, David Crook, erano sotto sorveglianza. Solo che, ignoto ai servizi militari comunisti, Crook stava spiando il Poum per conto del ministro degli interni sovietico. I suoi terreni di caccia erano gli uffici del Partito Laburista Indipendente, presso l’Hotel Falcón e il Continental, a Barcellona, dove viveva anche Eileen. Era un obbiettivo semplice: il contingente britannico era uso a lunghi pranzi, rientrava negli uffici solo dopo le 17, così Crook riuscì a rubare diversi documenti, a farne copia e poi riporli dove li aveva sottratti. Orwell tornò dal fronte aragonese con una ferita di proiettile alla gola, dopo la guarigione la moglie lo salutò con un abbraccio teatrale, sibilandogli all’orecchio, “Dobbiamo andarcene subito!”. In sua assenza, la milizia del Poum era stata soppressa e molti volontari stranieri tradotti in carcere. La polizia aveva fatto irruzione nella camera d’albergo degli Orwell, sequestrando un diario e diversi ritagli di giornale.

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Orwell ha dormito alcune notti prima che lui ed Eileen attraversassero il confine francese in treno, viaggiavano in prima classe, prossimi alla carrozza ristorante, fingendo di essere visitatori britannici benestanti. Lo scrittore non sapeva quanto avesse alterato l’immagine della Repubblica l’omicidio di migliaia di sacerdoti perpetrato dagli anarchici del Poum. “Orwell era solo un soldato in prima linea. Non capiva come il Poum e gli anarchici stessero danneggiando la lotta contro Franco”.

Lo scrittore non provava rancore verso i volontari delle Brigate Internazionali, 2500 dei quali britannici o irlandesi. “Combattevano per tutti noi – una linea sottile di esseri umani sofferenti, male armati, che si sono frapposti tra la barbarie e una almeno relativa decenza”, scrisse, due mesi dopo essere tornato a casa. Omaggio alla Catalogna fu pubblicato nell’aprile del 1938. La prima tiratura del libro non andò oltre le 800 copie. Diventò popolare soltanto dopo la morte di Orwell.

Harriet Sherwood

*L’articolo è stato pubblicato in origine su “The Observer”

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