10 Gennaio 2019

L’elenco degli italiani che hanno compiuto il gesto più disgustoso: ecco i primi due (e comunque, preferisco il messaggio di fine anno di Mattarella ai calciatori tatuatissimi in Bentley)

Tra le bagarre intellettuali ai tempi dei social che noi italiani – dagli uomini di istituzioni e politica fino ai frustratissimi odiatori seriali da tastiera – tanto amiamo cavalcare, quella delle questioni simboliche va per la maggiore. Molte parole in difesa dei più deboli, delle donne uccise o abusate, dei diritti e dei doveri a vario titolo che competono a un cittadino italiano ed europeo… Molte parole e purtroppo – quasi sempre – zero fatti.

Così l’intervento del presidente Mattarella sulla massima delle questioni simboliche – quella dei buoni sentimenti – mi vede entusiasticamente favorevole. Ovviamente anche le onorificenze al Merito della Repubblica Italiana che ha conferito a 33 nostri concittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, di fatto, non servono a nulla, però sono allo stesso tempo un segno. Un segnale. E una via da seguire.

Certamente nei giovani e giovanissimi, soprattutto quelli che vivono nelle zone più disagiate d’Italia, fa più effetto vedere un calciatore fisicato e tatuatissimo che esce dal campo di allenamento in Bentley piuttosto che 33 cittadini dall’aspetto del tutto normale che vengono premiati da un anziano in completo scuro e senza nemmeno un tribale che gli esca dal collo della camicia, come esempi lodevoli nella società civile e nelle istituzioni.

In questo senso è altrettanto ovvio che per loro, come messaggio, sia più efficace un elenco di insulti misto a parolacce cantato da un rapper tatuato come un calciatore in Bentley rispetto al messaggio di fine anno di Mattarella, infarcito di altre frasi simboliche come: “Sentirsi ‘comunità’ significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa ‘pensarsi’ dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese”. Frasi simboliche. E profondamente vere.

Allora spero che tra un anno mi troverò a commentare un’altra iniziativa del tutto simbolica del presidente della Repubblica e parallela a quella dei 33 eroi civili. Sarà l’elenco dei 10 italiani che hanno compiuto il gesto più disgustoso e ignobile. Con i primi due che sono già in classifica: il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, che prima ha buttato via le coperte usate da un clochard per riparsi dal freddo e poi se ne è vantato sui social; e l’assessore alla sicurezza e alla vivibilità (!!!) di Monfalcone, Massimo Asquini, autore su Facebook del post con questa filastrocca da seconda elementare: “Il migrante vien di notte con le scarpe tutte rotte; vien dall’Africa in barcone a rubarvi la pensione. Nell’hotel la vita è bella, nel frattempo ti accoltella. Poi verrà forse arrestato e l’indomani rilasciato”.

Va da sé che presto ci dimenticheremo di questi due simboli in negativo dei peggiori italiani, perché tragicamente ben altri campioni cercheranno di entrare in questa classifica cialtrona, scansando l’altra – degli eroi civili – con tutte le energie. D’altronde lo diceva anche Bertolt Brecht: “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”.

Michele Mengoli

www.mengoli.it

Gruppo MAGOG