Che copertina può avere un libro critico rispetto al cyber-ottimismo di pensatori alla Clay Shirky?
La casa editrice Codice ripubblica L’ingenuità della rete. Il lato oscuro di internet di Evgeny Morozov (traduzione di The dark Side of Internet Freedom uscito nel 2011) e punta in copertina sulla reinterpretazione naïve del logo di Twitter, perché è da lì che prende le mosse il saggio: l’idea che una rivoluzione si sia compiuta su Twitter ha un fondamento?
L’autore – esempi storici alla mano – smonta l’assunto: “Non riconoscere il lato oscuro di internet – scrive – è come visitare Berkeley, la California e i quartieri generali del cyber-utopismo e convincersi che anche il resto dell’America sia così: alternativa, tollerante, baciata dal sole, con un sacco di cibo biologico e di buon vino. Ma il resto dell’America non vive così, e certamente non vive così il resto del mondo”.
Il ruolo intrinsecamente libertario e dunque rivoluzionario di Twitter e di internet in generale – secondo lo scrittore bielorusso, attivo nella difesa della libertà di espressione via web e collaboratore di giornali come il Wall Street Journal, il Financial Times, il The Economist – è smentito dai fatti (vedi Iran, Cina, Egitto, Russia) e l’ottimismo utopista va abbandonato in favore di una lettura più attenta della realtà e dei singoli contesti socio-politici.
L’uccellino-icona del social dei 140 caratteri, al secolo Larry, è il primo “a fare le spese” di questo punto di vista: gonfiato a tal punto da essere trasformato in un palloncino azzurro, appare adesso – in copertina – come appena uscito fuori dalla matita di un bambino.
Un palloncino che non vola, va da sé, ma che ha le sue zampette piantate a terra. A differenza della sagoma color celeste del logo Twitter originale che, con il becco puntato in alto e le ali spiegate, è la simpatica rappresentazione della libertà e della possibilità di viverla al meglio.
Questo “uccellino-palla” del libro di Codice viene peraltro “incolonnato” sotto il rettangolo (azzurro) – in alto a destra – che, tradizionalmente, incornicia titolo ed autore dei testi di collana, differenziando ogni volume con un colore diverso.
Ancora un rettangolo, stavolta più piccolo, in basso a sinistra, per richiamare il logo della casa editrice.
La parola “ingenuità” del titolo è quella che dà il timbro all’intera copertina, sufficientemente ordinata da trasmettere l’idea di chiarezza e facilità di lettura del saggio proposto.
Quanto all’uccellino-palla, si sa quanto in psicologia il cerchio tenda a veicolare un messaggio emotivo positivo, oltre che senso di comunità e amicizia.
Attenzione però – sembra dirci l’autore – al lato oscuro di ciò che è apparentemente innocuo e persino rassicurante.
Non a caso l’azzurro scelto per le ali chiuse in copertina è ben più cupo di quelle del logo originale. Il “diavolo”, si direbbe, nascosto nei dettegli.
Elena Paparelli