09 Novembre 2018

Il Paese è devastato dal maltempo e il “Corriere della Sera” si occupa degli incidenti di Pier Silvio Berlusconi. Quando il giornalismo d’inchiesta diventa romanzo rosa

Urbano Cairo sa fare il suo mestiere. Con La 7 ha fatto un capolavoro spingendo sugli approfondimenti giornalistici. Fare (bene) “La prova del cuoco” (Rai Uno) vuol dire pagare la Clerici 13 milioni di euro all’anno (o quello che è, milione più, milione meno, fin quando lei ne ha avuto voglia). Invece con gli stessi soldi (anzi, molti meno), puoi stipendiare tutti i giornalisti che ti vengono in mente e fare la miglior tv di informazione non a pagamento (con Mentana su tutti).

Certo, direte voi, la Clerici – brava e simpatica – sposta decine di milioni di spettatori, però La 7 ha una sua nicchia fedele e tanto basta. È una questione di target e budget, va bene così. Poi, certo, siccome Cairo è uno che ottimizza, Il Corriere della Sera e La 7 hanno sempre la stessa compagnia di giro. E ti trovi Severgnini che commenta qualsiasi roba, come la sera di lunedì 5 novembre che ha farfugliato qualcosa sul figlio che ci è rimasto male per non so cos’altro di fronte alla Gruber che borbottava Mmmmhhh. Però va bene uguale perché poi arriva Travaglio che a Severgnini, sempre dalla Gruber, ribadisce quello che gli ha scritto in un noto editoriale, ossia che lui nell’informazione svolge “il ruolo delle nonne e delle zie… vai piano, sii prudente, non fare tardi, non calpestare le aiuole…”.

Alle volte, però, arriva il corto circuito dell’ottimizzazione e sembra che Il Corriere della Sera diventi Diva e Donna o Dipiutv, come il primo novembre, con mezzo Paese sotto scacco del maltempo e della nostra atavica incapacità di gestire, programmare, salvaguardare, tutelare e punire chi rovina l’Italia e gli italiani. Ed ecco che in parallelo al tragico dei danni e, soprattutto, dei morti, il taglio basso a tutta pagina (la 17), ci informa che la “La villa è isolata, Pier Silvio sistema la famiglia in hotel”. Il sottotitolo non ci ha ingannati, è proprio lui: “Portofino, Berlusconi lascia la dimora a piedi con la compagna e i figli. Poi trasferiti a Santa Margherita”.

La giornalista Maria Volpe ci racconta tutta la vicenda, compreso un indimenticabile incipit da narratrice di romanzi rosa, infilandosi direttamente nella testa del protagonista: “Un po’ se lo sentiva Pier Silvio Berlusconi. Il vicepresidente Mediaset aveva come sempre trascorso il week end nella sua villa di Portofino, ma lunedì mattina quando si è trattato di tornare a Milano per lavorare, ha preferito non partire considerato l’allerta meteo. E ha avuto ragione a restare nel castello Bonomi-Bolchini con la compagna Silvia Toffanin, i loro due figli; la sorella di Silvia con i suoi due bambini piccoli.

Per fortuna nessun grande spavento per nessuno dei familiari, ma quando si sono resi conto del disastro attorno a loro, della strada totalmente interrotta, un po’ si sono preoccupati. E si sono detti: e ora che siamo isolati, che facciamo? La villa infatti si trova proprio a metà tra Portofino e Santa Margherita e il crollo del tratto di strada vicino a casa loro impedisce di andare sia in una località che in un’altra. A quel punto non è rimasto altro da fare che incamminarsi a piedi fino a Portofino. Giunti lì, come tante famiglie e persone nelle loro condizioni, come gli abitanti di Portofino (circa 500 pare), come i residenti nelle ville lì attorno, sono riusciti a salire su uno dei tanti mezzi di soccorso messi a disposizione dalla Guardia Costiera di Portofino e hanno potuto raggiungere Santa Margherita via mare”.

E Maria Volpe, in piena trance narrativa, sull’onda emotiva di predecessori del calibro di Calvino, D’Annunzio e Pirandello, prosegue imperterrita sulla pagina del Corriere-Diva-Dipiutv-della-Sera: “Giunti nella località ligure, martedì pomeriggio, hanno deciso di alloggiare, almeno temporaneamente, all’Hotel Miramare dove hanno preso alcune camere. Sono arrivati anche i genitori di Silvia Toffanin a dare manforte alle due figlie. Per la famiglia del vicepresidente Mediaset, la casa di Portofino non è una casa di vacanza, ma una vera abitazione. Il primogenito di Piersilvio e Silvia, infatti, frequenta la scuola elementare di Santa Margherita e dunque si renderà necessario trovare una sistemazione definitiva nei prossimi mesi, considerato che il castello è a questo punto isolato e che sarebbe impossibile per il piccolo Lorenzo Mattia, 8 anni, tutte le mattine andare a scuola via mare. Per ora dunque la famiglia resterà lì: la puntata di Verissimo di sabato è già stata registrata e Toffanin non dovrà correre a Cologno, mentre Pier Silvio dovrà fare avanti e indietro”.

Quest’articolo è uscito così, parola per parola, finale compreso, sul giornale che ha visto le firme di Enzo Biagi, Oriana Fallaci, Ennio Flaiano, Indro Montanelli e Pier Paolo Pasolini.

Adesso smettete di ridere perché questa roba, nonostante tutto il male che facciamo ogni giorno all’Italia, non ce la meritiamo. Non se la meritano gli italiani coinvolti nei disastri causati dal maltempo. Non se la merita la famiglia di Pier Silvio Berlusconi e soprattutto non se la merita il piccolo Lorenzo Mattia, che adesso tutta Italia sa di preciso dove va a scuola. Non se la merita nemmeno Maria Volpe che il pezzo lo ha scritto (tanto qualcuno glielo ha fatto scrivere e dopo ha addirittura concesso il “visto si stampi” – e immagino Travaglio che stia sussurrando: Magari è stato Severgnini). Non se la meritano i tanti che come me amano il Corriere. E non se la merita nemmeno Cairo, che ci mette i soldi perché qualcuno dei suoi possa immaginare di confezionare una pagina simile. Urbano, per favore, mentre Pier Silvio fa avanti e indietro, rimetti le cose in ordine.

Michele Mengoli

www.mengoli.it

Gruppo MAGOG