19 Ottobre 2018

Il nuovo singolo dei Kaufman, “La vita su Marte”, è geniale. Purtroppo, però, il limite di ogni artista è il pubblico

La situazione musicale italiana oggigiorno è tragica, ma non certo seria. Basti passare di fronte a una delle Feltrinelli sparse lungo lo Stivale, il giorno del firmacopie di uno qualunque dei tanti cantantucoli rap che incidono con l’aiuto dell’autotune perché mortalmente stonati. La domanda sorge spontanea: “Ma, com’è possibile?”. Il mistero permane e il quesito probabilmente risuonerà lungo il corso dei secoli futuri.

Per fortuna qualcosa si salva, nella canzone italiana – proprio come capita in letteratura. Certo, ci vuole un po’ di pazienza e voglia di ricercare: i prodotti migliori non si trovano mai nei supermercati, impilati in scaffali che non fanno altro in realtà che restituirci la misura del cattivo gusto e dello scarso senso estetico diffusi. Non necessariamente, peraltro, si tratta di articoli che vorrebbero rivolgersi a ristrette élite, o improbabili aristocrazie dello spirito. Semplicemente, al netto di tutta la bravura possibile, il successo è più una questione di inspiegabili coincidenze e casi della vita che travalicano del tutto la volontà individuale dell’artista.

Questo è certo il caso dei Kaufman, straordinaria band indie che ha rilanciato in grande stile il pop italiano. Lorenzo Lombardi, autore e frontman, dimostra una capacità compositiva senza pari, tipica del genio. I suoi brani, infatti, uniscono immediatezza e orecchiabilità – qualità, in verità, ingiustamente sottovalutate – a una pluristratificazione semantica del testo. Se le sue liriche hanno un senso manifesto e autonomo, vi sono al contempo, disseminati tra i versi, una quantità di riferimenti sparsi alla cultura pop dal Secondo Novecento, a impreziosirne la trama, che gli appassionati potranno divertirsi ad andare a rintracciare.

KaufmanEstremamente paradigmatico in tal senso è il nuovo singolo La vita su Marte, di recente uscito dopo l’album Belmondo. Anche in questo caso, Lombardi riesce nell’arduo compito di parlare d’amore senza indurre picchi glicemici nell’ascoltatore e con immagini di grande originalità (spicca su tutte la similitudine “sei come il riflesso in spiaggia, d’estate, senza occhiali da sole”). Ci sono poi i richiami che l’autore ricompone divinamente e senza stridori in un collage postmoderno, dal David Bowie di Life on Mars a cui si rimanda fin dal titolo, passando per Luca Carboni (per il quale Lombardi è anche paroliere) le cui canzoni vengono chiamate in causa quali emblematiche esegesi di un certo modo di sentire in amore. Per non parlare di quel verso “come quando tu scrivi il tuo nome sulla sabbia e lo porta via il mare” che evoca, oltre a una struggente situazione adolescenziale, la nota evergreen Ho scritto t’amo sulla sabbia.

Malgrado ciò non è detto che, neppure con questo singolo, i Kaufman sfondino – anzi, è tristemente improbabile. Purtroppo, anche il genio di Lombardi ha un limite: gli ascoltatori.

Matteo Fais

*Il singolo dei Kaufman, “La vita su Marte”, si può ascoltare e vedere qui.

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LE PRIME DATE DEL TOUR
10 NOVEMBRE, TORINO POP
15 NOVEMBRE, BOLOGNA, CORTILE CAFE’
16 NOVEMBRE, FOGGIA, THE ALIBI
17 NOVEMBRE, RIMINI, BRADIPOP
24 NOVEMBRE, SEREGNO (MB), HT FACTORY (EX- HONKY TONKY)
30 NOVEMBRE, PORDENONE, POP FESTIVAL
11 DICEMBRE, URBINO, FUORI TEMA
14 DICEMBRE, BRESCIA, LATTERIA MOLLOY
11 GENNAIO, MILANO, LINOLEUM @ROCKET

Gruppo MAGOG