28 Febbraio 2020

In superficie. Tornare alla narrativa selvaggia: il romanzo con il dirupo a forma di lupo in copertina

Per la copertina del libro Hannah versus l’albero di Leland de la Durantaye, romanzo d’esordio del critico, traduttore e professore di economia comparata, esperto di Giorgio Agamben, Codice Edizioni ha scelto di affidare l’immagine a tutta pagina ad uno dei giovani illustratori più apprezzati all’estero: Davide Bonazzi. Rispetto alla versione originale del libro pubblicato nel 2018 da McSweeney’s Publishing, la copertina della traduzione italiana è ben più raffinata: se nel primo volume ad occupare tutto il piatto di copertina era la foto in bianco e nero di un husky (quello che nel romanzo viene allevato dalla protagonista, una ragazza “intelligente, fiera e ribelle”), nel volume targato Codice Edizioni il profilo “monumentale” del cane dal sangue di lupo è disegnato alla perfezione da un alto dirupo: le orecchie appuntite non sono date altro che da due abeti, mentre l’occhio è rappresentato dalla finestra di una baita da cui sta uscendo del fuoco. Perfetto per rendere l’idea di uno sguardo fiammeggiante che peraltro restituisce l’umore incandescente della narrazione, come scoprirà il lettore inoltrandosi in questa storia di «soldi, politica e ambiente» e insieme «tragedia greca e mito».

Questa «copertina d’artista» non è che il giusto omaggio ad un autore raffinato come la Durantaye e, in fondo, anche a Giorgio Agamben, che nel suo saggio «Studiolo» aveva riflettuto in maniera brillante sulla «poesia che tace», che è la pittura. Davide Bonazzi ha alle spalle una formazione da umanista, e la chiarezza quasi fulminante della sua trovata grafica lo conferma come autore di «immagini da pensare». Scorrendo le illustrazioni del suo portfolio (che trovate qui) si sorride compiaciuti vedendo come è riuscito a sintetizzare in maniera ironica, con una semplice figura, un concetto, utilizzando ancora una volta, l’immagine del lupo: l’illustrazione in questione è titolata «Unity is strength» («L’unione fa la forza») ed è apparsa sul Sole 24 Ore. Di fronte a un lupo che punta verso di loro, un branco di pecore si dispone in maniera tale da formare il profilo (ancora) di un altro lupo, ma ben più grande e minaccioso, dalle fauci spalancate.

La collana narrativa di Codice Edizioni è stata lanciata nel 2014 con l’obiettivo di tornare all’originaria vocazione di narrare storie. E per questa storia di vendetta, dolore e thriller raccontata da de la Durantaye, l’«eco arcaico» che la attraversa si specchia negli elementi paesaggistici e selvaggi dell’immagine di copertina, dai colori arancioni e caldissimi, formata Bonazzi. La forma quadrata del logo Codice che vi campeggia – gialla – richiama inevitabilmente l’immagine rettangolare della finestra, rispettando in maniera elegante l’equilibro della composizione. Rendendo il tutto ancora più godibile seppure «disturbante» al punto giusto.

Elena Paparelli

Gruppo MAGOG