L’estate, va detto, più che a sdraiarsi sotto l’ombrellone a leggere un buon libro (di solito, poi, sono pessimi) stimola a richiudersi nella prima cabina che passa a sviluppare endecasillabi carnali con quella della spiaggia a fianco. Il corpo, sotto il solleone, finalmente, ragionevolmente, ha il privilegio dell’ostensione e dell’attrazione. E il corpo, si sa, si realizza intersecandosi nell’altro, uno fa la pupilla l’altro la palpebra, insieme sono uno sguardo. Per carità, metto troppa retorica sul vizio – che è poi il virtuosismo della carne – per questo, frenando le mie voglie e sfogando le inibizioni, contatto Barbara Costa, speleologa del porno, esegeta del sesso, autrice, per il Saggiatore, di un libro rivelativo, una rivelazione, Pornage, che è poi un “viaggio nei segreti e nelle ossessioni del sesso contemporaneo”, di cui già abbiamo scritto. Barbara mi piace perché sfugge al delirio classificatorio: il sesso è il regno della libertà, c’è chi gode mettendosi un tacco a spillo nel deretano e chi sfiorando la lettera infuocata di un sapido amante, beati tutti, liberi tutti. Soprattutto, con la Costa – valore bibliografico-carnale aggiunto – ci lanciamo in ossessivi dibattiti sulla letteratura e il sesso. Spesso gli scrittori non sanno come trattare il corpo, perché il corpo ammoscia la vanità retorica, è una evidenza che abbacina. Barbara favorisce Philip Roth e Vladimir Nabokov; io preferisco Isaac B. Singer, Laclos e Franz Kafka (in un passo fulmineo de I testamenti traditi, Milan Kindera esplicita il genio kafkiano nello scrivere di sesso), anche se le Lettere di una monaca portoghese sono uno dei testi più eccitanti mai scritti. Segue valzer con la Costa: lei fa la sirena io il bacchettone. (d.b.)
L’estate attizza il desiderio di sesso, di… “famolo strano”. Senti, secondo te il tradimento è la panacea di ogni coppia?
Purtroppo no! Ogni coppia è un universo a sé. È un incontro di voglie sessuali soddisfatte o meno, un’alchimia di codici. Come non esiste la coppia perfetta, non esiste panacea a sicuro lenimento dei periodi bui che ogni coppia attraversa. Oggi però è il concetto di monogamia in discussione, o più precisamente, a esser diventato un’opzione accanto ad altri stili di vita. Mi riferisco ai poliamorosi, ma anche alle coppie che scelgono il tradimento concordato nei sex privé, o tramite amanti trovati insieme via app. Le coppie che consensualmente si dedicano una volta al mese, o solo in estate, alle orge, sono più felici di quelle che non lo fanno? No, sono semplicemente coppie che hanno deciso di vivere la sessualità in modo a loro più consono. Tu mi chiedi dell’estate, ed è indubbio che in vacanza si ha più tempo per il sesso, e per sperimentare. Di questo dato di fatto si sono appropriati specifici tour operator che offrono ferie “alternative”: chi vuole, può prenotare crociere, camping, spiagge, monti, nel cui pacchetto è compreso sesso a volontà. Sono viaggi dove i partecipanti sanno che troveranno persone lì giunte col loro medesimo obiettivo: vacanze di sesso libero, scambista, gratuito, senza dating o altri preliminari. Sono vacanzieri che tornano in città col viso più rilassato di chi magari ha passato l’ennesima estate dai parenti, attorniato da torme di bambini urlanti, o deluso da posti paradisiaci rivelatisi tali solo sull’homepage del sito!
Stando ai tuoi studi “sul campo”: qual è l’ossessione che eccita di più gli italiani di questi laidi tempi?
Quella che non ti ammetteranno mai a viso aperto. Ognuno di noi ha i suoi “vizi” segreti, e per vizio intendo anche fantasie masturbatorie inconfessabili. Ma se interroghi il mondo del sesso a pagamento, non ci sono dubbi: le trans hanno più clienti delle non trans. Il sesso trans è una calamita, e non credo ci sia uomo che non ci abbia fatto un pensierino, e più di una volta. Magari ha paura di tramutarlo in realtà, ma le trans eccitano soprattutto per il loro aspetto, per la loro femminilità curatissima, eccessiva, magnificante una donna serena, al tempo stesso affettuosa e calda. Un modello di donna che il femminismo anni ’70 ha ucciso, e che le metooiste di oggi avversano perché impegnate ad infangare gli uomini di potere per prenderne il posto. Le trans non spaventano l’uomo, al contrario. Lo rassicurano. Va poi chiarito che un uomo che fa sesso con una trans è etero e rimane tale. Al limite può essere bisex, pansex, ma mai omosessuale latente, perché se così fosse sarebbe eccitato, attratto da un corpo maschile. Invece gli uomini sono attirati dalla femminilità delle trans, e da quello che hanno tra le gambe. Che in certi casi potrebbe essere “sostituito” dalle loro mogli capaci di maneggiare un dildo. Ma non c’è niente da fare, tante mogli dopo anni di matrimonio, dopo esser diventate mamme, non concedono oltre il missionario. Quanto è eccitante una moglie che ogni sera ti rimprovera di non saper fare la differenziata? J Si ha bisogno di respirare, della panacea sopra citata, che spesso è panacea trans.
Torno a un articolo che ho scritto qualche tempo fa. Secondo una certa intelligenza americana, il Sessantotto ha prodotto gli Incel, giovani che vorrebbero scopare, non trovano il… buco, e si danno a follie omicide. Posto che siamo nella patologia, e vabbè: ma, non è possibile, ancora, vivere il sesso per quello che è, un gioco che fa godere? Dove sta, a tuo avviso, il problema?
Questa tesi americana mi sembra assurda. Se fosse come dicono questi sapientoni, allora la Cina sarebbe piena di potenziali terroristi perché, per colpa della politica del figlio unico, oggi i cinesi maschi sono molto più numerosi delle cinesi che, di conseguenza, non la danno facilmente, perché consapevoli di sedere su merce rara!:)) Rispondo alla tua domanda: il problema sta nell’educazione ricevuta, ma soprattutto in quella che ti dai vivendo. Non cresciamo con l’idea del sesso quale gioco, questo è un traguardo che solo alcuni centrano. Altri non slegano mai il sesso dall’amore, da un legame affettivo, altri ancora da regole religiose, sociali. Ognuno di noi ha, col sesso, un rapporto unico, personale, che si alimenta con le esperienze che decidi di fare/non fare. Ma poi chi lo dice che il sesso migliore è quello giocoso? E gli incendi che scatena una persona che ti attrae solo di testa? E quello fatto con chi paghi perché è pagare che ti eccita? E quello fatto col tuo amico feticista che ti sculaccia? Il sesso può essere anche tormento, può essere associato al dolore, e c’è chi non sa viverlo se non in maniera tortuosa. Dannandosi. Sta bene così.
Senti, ma…d’estate si fa sesso meglio? Qual è l’icona della sessualità dirompente, oggi?
D’estate lo fa meglio chi ha il feticismo di far sesso all’aperto, e magari di seguire il trend dell’estate 2017, vivissimo anche quest’anno: riprendersi con lo smartphone e postare ogni contorcimento erotico, ogni fellatio, ogni posizione, in rete, sperando che diventi virale. E spesso lo diventa, visto che anche i siti di informazione “seria” riprendono tali acrobazie per fare traffico, seppur accuratamente pixellate. Non credo vi sia un’icona, non potrebbe durare che un giorno: l’icona è la gente comune, sono questi video cliccati ed emulati, sono gli esibizionisti alla fermata dell’autobus, sul balcone di casa, in piscina, in spiaggia. Tra i più gettonati, i luoghi d’arte, come il Colosseo.
Ultima. Ho letto un tuo elogio a Philip Roth. Ecco, quali sono gli scrittori che ti eccitano di più?
Scrivere di sesso è difficilissimo. Si rischia il ridicolo in ogni riga. Ma ci sono scrittori capaci di farlo, e possono anche eccitarti, con la scrittura accendere la tua mente, e dar vita ad immagini fortissime. Io non cerco eccitazione negli scrittori, ma voglio da loro essere psicologicamente spiazzata, messa al muro, voglio che catturino i miei limiti etici, culturali, e ne facciano briciole. Difficile? Impossibile? No, gli scrittori servono anche a questo. Amo Philip Roth proprio perché lui su carta le donne le ha sessualmente odiate. Le scopava odiandole anche nella realtà, sicuro, ha avuto storie molto complesse, eppure è stato capace di andare così oltre, di far così bene l’amore su pagina, da fondersi nei suoi alter ego letterari. Roth è stato così onesto con se stesso e col sesso che, da anziano, ha scelto di vivere da solo: andava a letto con chi voleva, ma non le voleva tra i piedi perché aveva capito quanto la convivenza può uccidere il desiderio. Tutto il contrario di quello che fa gran parte della gente, che più invecchia, più ha paura di star sola. Poi: Henry Miller che bestemmia di sesso. Per lui la vagina è un sacramento, un dogma e, in quanto tale, può esser bestemmiata. Scrive di sesso per pagine e pagine, e mai che una pagina sia uguale all’altra. Il primo orgasmo femminile “scritto” l’ho letto in Per chi suona la campana di Ernest Hemingway. Tra i libri che più amo perché più mi mettono in difficoltà, Storia di O, di Aury/Réage e Lolita di Nabokov. Prendono quello che ci scorre nelle vene, e ce lo spremono, ce lo prosciugano. Col sesso che più rifiutiamo, perché qui hai a che fare col sacrilegio sessuale. Accettare di farsi marchiare dal proprio uomo, cedere il controllo della tua identità, della tua sessualità, annullarsi per l’altrui piacere e proprio perché lo fai essere te stessa nell’accezione più vera che esista. E, in Nabokov, accettare il fatto che una 12enne sia per un anno della sua vita, e uno soltanto, tutto quello che femminilmente e seducentemente una donna ci mette un’intera esistenza a capire e a essere, e spesso nemmeno le basta; accettare che Lo sia sesso il più aberrante, che sia sbagliato, sempre e comunque, dalla prima all’ultima riga. Ma che tuttavia vi sia. Perché se lo apri, Nabokov non lo chiudi, e se ancora nel 1998 il film di Adrian Lyne ha avuto i suoi guai a uscire, significa che quel tasto proibito della nostra coscienza, tale letteratura lo ha suonato, e continuerà a farlo a lungo.