“Testimoniare di andare controcorrente, verso la meravigliosa notte stellata”: dialogo con Giorgio Anelli, che ha scritto – in omaggio a Cattaneo – un libro apocalittico e puro
Lo sconcerto, in questo libro di abbagli, arriva a pagina 65. Una stagione in Paradiso. Così s’intitola l’ultima porzione di un libro anomalo, arcano, antartico, atipico, scritto scortato da tre titaniche ombre – Baudelaire, Rimbaud,

“Perché volevo bene a mio padre, Giovanni Luigi detto Gianni”. Addio a Paolo Brera, il figlio del Gadda del giornalismo (che quest’anno ne compirebbe 100)
[Amore filiale è parola e concetto che non attecchisce più in questo pianeta, s’è perso insieme al senno sulla Luna. Paolo Brera, che, come dice
“Ma l’uomo crocifisso sul Golgota non si chiamava Gesù Cristo bensì Artaud…”: pensieri su Antonin, un ago che ti buca le pupille per farti vedere meglio
La voce prima delle sue parole. Un gracchiare che sembrava provenire dall’oltretomba, anche grazie all’effetto distorsivo dei tubi. Solo che, a differenza del cilindro che
“Ormai è stato scritto tutto, ma forse posso trovare un modo originale per dire qualcosa di importante”: Anne Cathrine Bomann, esordiente di successo della letteratura danese, dialoga con Matteo Fais
La sua prosa è netta, limpida. La trama sintomatica di un certo modo di intendere la letteratura: insomma, “niente effetti speciali” come avrebbe detto Raymond